Il Tar blocca la vendita della farmacia

Baronissi, accolto il ricorso del Consorzio Intercomunale: «Due consiglieri dovevano astenersi»

BARONISSI. Dopo il no proveniente dall’area di centro-sinistra verso la decisione dell’amministrazione comunale di Baronissi di vendere la farmacia comunale e la relativa azienda commerciale, arriva la decisione del Tar di Salerno di bloccare il bando di vendita in seguito al ricorso del Consorzio Farmaceutico Intercomunale, presieduto da Bruno Di Nesta. L’intero iter è stato reso noto ieri da Rifondazione comunista.

Lo scorso 27 agosto il Consorzio ha impugnato dinanzi al Tar l’atto mediante il quale il sindaco Moscatiello ha deliberato la messa in vendita della farmacia comunale, in quanto nell’assise dello scorso 6 luglio, quando è stata deliberata la vendita, alla discussione presero parte anche due consiglieri «sui quali gravava l’onere di astenersi perché personalmente coinvolti».

In effetti, il Consorzio Farmaceutico specifica che «i consiglieri che avrebbero dovuto astenersi erano Lorenza De Sio e Luca Pierri: la prima in quanto attualmente dipendente in servizio presso il consorzio farmaceutico, il secondo in quanto marito della De Sio. Come tali questi avrebbero dovuto astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione, invece, il consigliere De Sio vi ha partecipato ed il consigliere Pierri ha addirittura partecipato al voto». Ed inoltre si aggiunge: «Laddove i consiglieri sopracitati si fossero astenuti dal prendere parte alla seduta ed alla votazione, il numero dei presenti si sarebbe ridotto in 8 oltre al sindaco, con conseguente invalidità della seduta per mancato raggiungimento del numero legale imposto dall’articolo 29 dello statuto comunale (e pari a 11 consiglieri)». Quindi, il Consorzio deduce «la diretta illegittimità della delibera 11 del 2013 e l’illegittimità derivata dei successivi provvedimenti comunali».

Il Tar, espressosi proprio ieri mattina, ha sospeso il bando di vendita della farmacia emesso dall’ente comunale di Baronissi.

«Stigmatizzo il tentativo illegittimo del sindaco Giovanni Moscatiello e della sua giunta di voler uscire dal Consorzio Farmaceutico intercomunale, con il quale avevano stipulato nel 2012 una convenzione decennale, e poi, dopo solo un anno, si tenta di uscirne con vie poco chiare» dice Nicola Comanzo, segretario cittadino di Rifondazione comunista. La segretaria provinciale Loredana Marino conclude: «Se si privatizzasse la farmacia il welfare sociale sarebbe spazzato via: la farmacia comunale di Baronissi produce 800mila euro annui da utilizzare per il sociale, è impensabile che questi fondi vadano in mano a privati».

Martina Galdi