«Il Sud sta precipitando ma senza paracadute»

Giannola: «Al Meridione Pil in calo del 3%, meglio avere l’Imu che tenere l’Irap» Il ministro Trigilia avverte: «Rischiamo di perdere 5-10 miliardi di fondi europei»

NAPOLI. «Siamo messi peggio, molto peggio di come ci raccontano». Il presidente dell’Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, Adriano Giannola, parla di scenari tutt’altro che positivi. E chiama in causa i numeri, negativi.

«Noi – ha detto ieri a Napoli – calcoliamo che nel 2013 ci sarà una caduta del prodotto interno lordo di circa il 2% e il Sud rischia di continuare ad esser più rapido in questa caduta con circa il 2,5%, quasi il 3% se va bene». Giannola è andato anche oltre avvertendo: «Non si capisce che noi stiamo precipitando senza paracadute se si continua di questo passo.

«Nel 2014 dovrebbe esserci una sorta di stagnazione, forse nel Nord c’è una crescita dello 0,7% e al Sud ancora una caduta della 0,2%, come dire avremmo raggiunto il pavimento», ha spiegato nel corso di un convegno alla presenza del ministro per la Coesione Territoriale, Claudio Trigilia. «Ma questo pavimento – ha aggiunto – è stato raggiunto dopo sei anni di cadute continue che hanno determinato per il Meridione una perdita del 12% del suo prodotto, e per il Nord del 6-7%. Prima di recuperare quello che avevamo nel 2007 ci vorranno almeno venti anni».

Ecco perchè, è necessario adottare una visione strategica «che al momento non c’è». Per Giannola, ad esempio, «è molto meglio aumentare l’Iva, e mantenere l’Imu piuttosto che mantenere l’Irap che incide immediatamente sulle imprese, sui lavoratori, che in busta paga si ritrovano molto di meno».

In platea, il ministro Trigilia ha ascoltato il grido d’allarme. E poi anche lui ha lanciato un avvertimento. «C’è il rischio che una parte dei fondi europei della programmazione 2007-2013, circa 5-10 miliardi vada persa, siamo a lavoro affinchè questo non accada – ha spiegato il responsabile del dicastero alla Coesione territoriale – Non possiamo permetterci di perdere un solo euro, soprattutto perché questi fondi possono essere riutilizzati in un modo che aiutino a uscire dalla grave recessione nella quale si trova l’economia e in particolare quella meridionale».

Sono fondi che, ha sottolineato il ministro, devono essere gestiti in maniera diversa. Non a caso, ha suggerito anche sanzioni per gli amministratori che li gestiscono in maniera errata. «Nell’utilizzo dei fondi trasferiti per esempio alle Regioni, ai Comuni per le grandi politiche nazionali dei servizi, come la sanità – ha spiegato Trigilia – già attualmente sono stati messi in atto dei meccanismi di incentivi e sanzioni per ottenere dei risultati in termini di costo dei servizi, per migliorare i costi, l’efficienza. Bisognerebbe sperimentare degli indicatori anche relativi alla qualità dei servizi e quindi dare incentivi o sanzionare comportamenti che permettono di ostacolare l’uso efficiente delle risorse. Invece di fare come adesso che se una Regione non ottempera a una serie di requisiti in termini di costi dei servizi sanitari, ad esempio, aumentano le tasse – ha sottolineato – l’ipotesi potrebbe essere di rendere più responsabili gli amministratori che non rispettano determinati requisiti e obiettivi nel controllare e gestire quel tipo di politica».

Infine, una citazione per Pompei dove sarà in visita martedì con il ministro Bray. «In un paese civile sarebbe motore del Pil - ha sottolineato Trigilia – Pompei è un esempio delle grandi potenzialità del Sud che non sono ancora adeguatamente sfruttate».