Il sottopasso aprirà giovedì Ma restano le polemiche 

La strada consentirà il collegamento tra corso Vittorio Emanuele e via Nazionale Stasera il sindaco incontrerà i residenti ancora alle prese con gli allagamenti

ANGRI. È stata annunciata per giovedì prossimo, alle 10, l’inaugurazione del sottopasso ferroviario che collegherà corso Vittorio Emanuele con via Nazionale. Previsto invece per stasera alle 20 un incontro tra il sindaco Cosimo Ferraioli e i residenti del quartiere per illustrare come cambierà la viabilità dell’area. L’appuntamento è nel salone della parrocchia Regina Pacis. Dovrebbe quindi terminare così la storia di un progetto che trova le sue origini alla fine degli anni ’90.
Non è un caso che si sia atteso così tanto prima di prendere l’opera in consegna nonostante risultasse praticamente completa ormai da diversi mesi. Da un lato c’era la carreggiata troppo stretta - appena 2,75 metri la larghezza iniziale - e dall’altro non mancavano problemi connessi al sottopasso. Non solo si è più volte allagato quasi completamente durante le giornate di pioggia ma, durante i lavori, anche le terre e le abitazioni circostanti hanno dovuto fare i conti con frequenti allagamenti. Ad oggi, nonostante il disagio sembra risolto, non si placano le proteste dei residenti per i presunti inadempimenti di Fsi, rispetto ai quali si chiedevano interventi più decisi dell’amministrazione.
Ecco perché a molti fa storcere il naso la nota in cui Ferraioli dichiara che «la capacità di dialogare di questa amministrazione, ha permesso di ottenere il rispetto di ogni prescrizione da parte dei vertici di Fsi, che hanno ottemperato ad ogni richiesta del Comune di Angri, realizzando un progetto che rischiava di rimanere l’ennesima opera incompiuta».
Sulla questione si è espresso anche il consigliere di minoranza Eugenio Lato: «So per certo che quanto dice il sindaco non è vero. Avranno sicuramente ottemperato a molte delle prescrizioni, ma non a tutte - ha dichiarato – tutta l’opera è stata basata su inadempienze iniziali». Il riferimento è alle prime indicazioni dell’Autorità del Bacino del Sarno, in cui si chiedeva che – prima ancora di iniziare i lavori – venissero sistemate le fogne e si provvedesse a progettare la dismissione del primo tratto del canale San Tommaso. Questa nota è anche alla base del braccio di ferro che da anni Gerardo Fontanella – residente nei pressi del sottopasso – porta avanti con amministrazione ed enti preposti. Resta da vedere se con l’apertura il clima si scalderà ulteriormente o ci si rassegnerà alla presa in consegna.
Valentina Comiato
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