frana di montalbino/giovedì il processo
Il sindaco partecipa all’incontro dei comitati
Il gruppo “Rete Difesa del Territorio” mette luce per l’ennesima volta sugli eventi della frana di Montalbino a Nocera Inferiore. Ieri mattina la conferenza stampa, al centro di quartiere “San...
Il gruppo “Rete Difesa del Territorio” mette luce per l’ennesima volta sugli eventi della frana di Montalbino a Nocera Inferiore. Ieri mattina la conferenza stampa, al centro di quartiere “San Giuseppe”, con l’attivista Mauro Di Serio, il rappresentante del Comitato “Familiari delle vittime frana Montalbino 4 marzo 2005”, Alfonso Mazzariello e l’architetto e portavoce Legambiente Castel San Giorgio, Mario Alfano, che hanno fatto il punto sulla situazione e annunciato un sit-in per giovedì mattina, quando ci sarà la prima fase dibattimentale del nuovo processo – processo bis – sulla tragedia di tredici anni fa con il decesso di tre persone.
Giovedì, infatti, protagonista sarà l’unico imputato, Franco Amato (gestore della ditta Beton Cave). Ventuno le persone offese. Era il 4 marzo 2005, quando una parte della montagna si staccò dal versante di Montalbino e travolse le abitazioni determinando la morte dei coniugi Rosa Califano e Matteo Gambardella, e di Alfonso Cardamone. Tre gradi di giudizio, fino alla Cassazione, per poi annullare tutto per un difetto di notifica. «Come comitato ci aspettiamo si entri nel vivo del processo – ha detto Mazzariello – siamo fiduciosi nella magistratura. Però se non si arriva ad una sentenza di primo grado entro marzo 2020, andrà tutto in prescrizione».
A sorpresa, alla conferenza stampa, si è presentato anche il sindaco Manlio Torquato, accompagnato dal comandante della polizia municipale, Giuseppe Contaldi. «Nelle questioni che riguardano la comunità, sarebbe auspicabile un coinvolgimento – ha detto Torquato riferendosi al fatto che i comitati avrebbero potuto contattare prima l’amministrazione – il Comune ha tutto l’interesse a tutelare la posizione della comunità e a prendere parte al processo».
Davide Speranza
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Giovedì, infatti, protagonista sarà l’unico imputato, Franco Amato (gestore della ditta Beton Cave). Ventuno le persone offese. Era il 4 marzo 2005, quando una parte della montagna si staccò dal versante di Montalbino e travolse le abitazioni determinando la morte dei coniugi Rosa Califano e Matteo Gambardella, e di Alfonso Cardamone. Tre gradi di giudizio, fino alla Cassazione, per poi annullare tutto per un difetto di notifica. «Come comitato ci aspettiamo si entri nel vivo del processo – ha detto Mazzariello – siamo fiduciosi nella magistratura. Però se non si arriva ad una sentenza di primo grado entro marzo 2020, andrà tutto in prescrizione».
A sorpresa, alla conferenza stampa, si è presentato anche il sindaco Manlio Torquato, accompagnato dal comandante della polizia municipale, Giuseppe Contaldi. «Nelle questioni che riguardano la comunità, sarebbe auspicabile un coinvolgimento – ha detto Torquato riferendosi al fatto che i comitati avrebbero potuto contattare prima l’amministrazione – il Comune ha tutto l’interesse a tutelare la posizione della comunità e a prendere parte al processo».
Davide Speranza
©RIPRODUZIONE RISERVATA