Il sindaco Mauri evita l’arresto

Angri: il gip ha rigettato la richiesta del pm Lenza nell’ambito dell’indagine sul caso Soget

ANGRI. Il gip del tribunale di Nocera Inferiore rigetta la richiesta di misura cautelare presentata dalla procura di Nocera Inferiore per il sindaco di Angri e consigliere provinciale Pasquale Mauri. Il sostituto Roberto Lenza, titolare del fascicolo d’inchiesta, aveva chiesto gli arresti domiciliari per il primo cittadino angrese, esponente dell’Udc, e per Maria Piccoli, rappresentante legale della SOGET s.p.a., indagati per corruzione in concorso.

La vicenda, nata da una denuncia alla procura e proseguita con i riscontri degli uomini della sezione polizia giudiziaria carabinieri guidati dal luogotenente Massimo Santaniello, riguardava l’assunzione a tempo indeterminato del figlio del primo cittadino da parte della Soget, società che si occupa di evasione tributi. In attesa del deposito dell’Appello, già pronto a partire con destinazione gli uffici tribunale del riesame di Salerno, emerge l’argomentazione del Gip Alfonso Scermino, firmatario del rigetto della misura cautelare, basato sulla buona fede della decisione di Mauri nell’affidare il servizio di riscossione dei tributi tarsu e Ici, a regime di trattativa privata, contro ogni evidenza pubblica, con evidente aggravio di spesa per l’ente e quindi per la cittadinanza. La decisione del giudice chiama in causa la mancata consapevolezza del sindaco di Angri, che avrebbe assunto un comportamento difforme “di non facile rilevabilità”, non essendo il primo cittadino un esperto di diritto.

Proprio questo sarà uno dei punti focali dell’impugnazione da parte della procura di Nocera: l’assenza di evidenza pubblica dell’assegnazione, il fatto che la Soget fosse già legata da una convenzione col comune per la pubblicità e la conseguente possibilità di affidare ulteriori attività “per periodi limitati e motivate esigenze”.

Il pm non ravvisa alcun vantaggio per la pubblica amministrazione, che anzi ha versato un aggio maggiore alla Soget rispetto al precedente rapporto, con chiara volontà di agevolarla, stipulando ad affido diretto un contratto triennale. Il gip lega l’assenza di ogni contatto diretto all’assenza di ogni accordo illecito, mentre la procura individua contestualmente l’affidamento illegittimo del servizio e l’assunzione a tempo indeterminato presso la Soget s.p.a. di Roberto Mauri, figlio del sindaco, assunto il sei giugno 2011 a Centola, trasferito poi a Ercolano, fino a dicembre 2011 a tempo indeterminato, poi dimessosi nel mezzo delle polemiche solevate dall’opposizione e dai cittadini, poco prima dell’avvio dell’inchiesta.

Mauri, dal canto suo, finito al centro delle polemiche politiche per mesi, dopo aver tentennato, annunciò di voler chiarire la sua posizione assistito dall’avvocato Guglielmo Scarlato.

Secondo quanto raccolto dalla procura, l’affido alla Soget era uno scambio con l’assunzione di Mauri jr, secondo il classico schema della corruzione. Non ci fu gara d’appalto per il servizio, non ci fu selezione per assumere il giovane rampollo.

Alfonso T. Guerritore

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