Il sindaco di Campagna dice no a Pisano

«Abbiamo già ospitato la discarica di Basso dell’Olmo, le fonderie sono un tipo di industria che non ci interessa»

Dopo il secco no ricevuto ieri dalle amministrazioni di Battipaglia, con la nota del sindaco Cecilia Francese, e di Fisciano, le Fonderie Pisano devono incassare anche quello del sito di Campagna che pareva essere in testa tra quelli che potrebbero più facilmente ospitare il nuovo stabilimento.

Il sindaco di Campagna.«È solo un’ipotesi giornalistica – ha affermato il sindaco del Comune della Piana del Sele, Roberto Monaco – Non sappiamo nulla di questa storia né abbiamo avuto contatti che mirassero a tale delocalizzazione. Tra l’altro, il sito in questione dell’ex fabbrica di materiale da costruzioni Rdb, appartiene a un privato ed è uno stabilimento in fallimento nonché assolutamente al di fuori di ogni area di sviluppo industriale (non gestita dal consorzio Asi, per intenderci, ndr). Qui vi sono solo aree produttive di minore entità e la realizzazione di un impianto di così grande impatto non è considerabile proprio a ridosso dello svincolo autostradale. Non so come sia saltata fuori questa storia ma quello che posso dire è che Campagna non intende ospitare realtà industriali non compatibili con la vocazione del proprio territorio».

Le ragioni del no.Il primo cittadino continua spiegando anche nel dettaglio le motivazioni che spingerebbero lui e la sua amministrazione a prendere seri provvedimenti in caso di reale interessa da parte dei Pisano o a un appoggio da parte di Regione o ministero: «Il nostro modello economico – spiega Monaco – è stato costruito proprio da un decreto della Regione Campania del 2010 e vedeva il territorio di Campagna inserito in un modello che valorizzasse la sua vocazione turistica e ambientale. Inoltre, cosa ancora più importante, abbiamo già dato con l’accoglienza della discarica di Basso dell’Olmo, costruita tra il 2005 ed il 2006. Nulla contro le Pisano, ma è proprio l’idea di un progetto industriale che non ci interessa al momento».

Si prospettano quindi ennesime barricate, come già successo nell’area del Cratere, a Buccino. «Se l’ipotesi però dovesse concretizzarsi – conclude il sindaco – faremo di tutto per creare iniziative per scongiurare tale pericolo».

I comitati. Intanto, la Cgil questa mattina chiederà un colloquio con la proprietà proprio per fare maggiore chiarezza sulle future intenzioni e venire magari a conoscenza del sito, a oggi non noto ai lavoratori e al sindacato.

Dall’altro lato della barricata tornano invece le attività del comitato “Salute e Vita”, il cui portavoce ha annunciato per sabato prossimo un’assemblea pubblica nella sede della chiesa di Santa Maria dei Greci a partire dalle ore 17.30. Sull’argomento va giù duro Lorenzo Forte: «Ci stanno prendendo in giro ancora una volta – afferma il portavoce del comitato – Non sempre ciò che è legale è giusto e noi vogliamo opporci in ogni sede, anche a Strasburgo. Il bluff dei Pisano riguardo la presenza di questo fantomatico atto di compravendita e soprattutto la richiesta di fondi da parte di Invitalia mostrano solo il ricatto che l’azienda vuole effettuare sulla Procura e sulle istituzioni a danno dei lavoratori e dei cittadini. Lunedì prossimo al bar Verdi per spiegare meglio meglio tutte le iniziative che decideremo sabato pomeriggio in assemblea».

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