Il sindaco Aliberti in tribunale

Il primo cittadino di Scafati a Salerno: voleva farsi interrogare da Montemurro

SCAFATI. Ha varcato la soglia del tribunale di Salerno, accompagnato da un avvocato, Pasquale Aliberti - sindaco di Scafati - che una settimana fa ha ricevuto un avviso di garanzia con contestuale perquisizione per associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, concussione, corruzione e abuso d'ufficio nell’ambito di un’indagine della Dda di Salerno su presunte infiltrazioni mafiose e pressioni nell’amministrazione scafatese. Per chiarire la propria posizione, Aliberti vuole essere interrogato dal sostituto procuratore, Vincenzo Montemurro, titolare dell’inchiesta che ha coinvolto anche la moglie, Monica Paolino, consigliere regionale, il fratello, Aniello Aliberti, il factotum-staffista Giovanni Cozzolino e la segretaria comunale, Immacolata Di Saia. Una settimana di tempo per capire come muoversi nell’ambito di un’indagine che ha provocato le dimissioni di Paolino dalla presidenza della Commissione regionale antimafia e le dimissioni dal Nucleo anticorruzione comunale della Di Saia.

I cinque indagati, inclusi in un’inchiesta aperta nel 2012 su presunte infiltrazioni di fiancheggiatori del clan dei Casalesi nella partecipata comunale Acse per l’appalto della raccolta dei rifiuti, hanno nominato i propri legali con i quali valutano la possibilità di presentare una richiesta di riesame per ottenere il dissequestro dei documenti prelevati venerdì scorso dagli uomini della Dia e dai carabinieri de reparto territoriale. Pasquale e Aniello Aliberti con Monica Paolino sono difesi dall’avvocato Antonio D’Amaro, al quale potrebbe essere affiancato un altro legale, la segretaria è assistita dal suo difensore storico Rodolfo Banaio, mentre Giovanni Cozzolino ha invece nominato l’avvocato Giovanni Annunziata.(r. f.)

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