Il sindacato diffida Lenzi «La farmacia non si tocca»

L’Azienda ospedaliera intenzionata a chiudere il servizio al “da Procida” Chiesto il reclutamento immediato di sette infermieri per riaprire Medicina

E’ ancora braccio di ferro tra la Cgil ed il direttore generale del “Ruggi” Elvira Lenzi. L’idea del manager di chiudere l’attività di farmacia presso l’ospedale “da Procida” di via Calenda ha infatti sollevato le ire del sindacato che nella giornata di ieri ha inviato una diffida ed una contestuale richiesta di revoca del provvedimento. La scelta di tenere aperta la farmacia solo per la somministrazione dei pannoloni, spostando gli altri servizi sul “Ruggi”, è stata contestata perchè «rischiosa per i pazienti ricoverati e per le responsabilità cliniche assistenziali». Non solo. I livelli essenziali di assistenza sanitaria, ricorda la Cgil, «prevedono obbligatoriamente la presenza di un servizio farmaceutico nei presìdi ospedalieri». Il sindacato avanza anche una proposta, quella di usare l’Alpi (l’attività libero professionale intramuraria) a rotazione per tutti i farmacisti in servizio tra l’Azienda di via San Leonardo e gli altri plessi annessi. Il costo degli straordinari «potrebbe essere abbondantemente compensato con una redistribuzione nei plessi degli attuali dirigenti sanitari e amministrativi in servizio al “da Procida”, sicuramente superiori alle necessità». Di qui la diffida e la duplice richiesta di una revoca del provvedimento di chiusura e di un incontro sulla programmazione delle attività del presidio di via Calenda, anche alla luce delle proposte regionali sull’Azienda ospedaliera universitaria. La Cgil chiede poi il reclutamento immediato di almeno sette infermieri per il “da Procida” «per mettere in sicurezza la Riabilitazione e riaprire i venti posti letto di Medicina necessari alla luce del notevole afflusso registrato al pronto soccorso del “Ruggi” e l’attuale carenza di posti letto». Dal canto suo il manager Lenzi ha fatto il possibile per tamponare la carenza di personale, reclutando 28 infermieri attraverso le agenzie interinali e rinnovando il contratto a tempo ad altri 11 operatori sanitari, nelle more dello sblocco del turn over regionale.

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