«Il servizio dei rifiuti andrà ai privati»

Galdi annuncia l’avvio della procedura: «Lo prevede la legge». Lavoratori in agitazione: non raccolgono la frazione secca

«La procedura per il passaggio ai privati del servizio di igiene urbana deve partire, lo prevede la legge». E’ con queste parole che il sindaco, Marco Galdi, ha annunciato che gli uffici comunali stanno lavorando al bando per l’esternalizzazione del servizio di igiene urbana, che fino al 30 settembre vedrà gli 88 dipendenti ex Seta ancora con la Metellia Servizi.

Dopo il rinvio dell’argomento in consiglio comunale, Galdi è voluto tornare sull’argomento. «Fino ad ora non è stata trovata alcuna intesa - afferma Galdi - per cui è stata avviata la procedura di gara. Ciò non esclude che noi faremo tentativi fino alla fine per cercare di tenere “in house” il servizio. E’ possibile che intervengono altri fattori come un diverso accordo sindacale». Poi la stoccata politica: «Con estremo rammarico ho notato che in consiglio qualcuno ha voluto fare strumentalizzazioni politiche su temi di estrema chiarezza. Vogliono che si mantenga in servizio “in house” ma quando si tratta di assumersi delle responsabilità, scappano come topi dalla nave che affonda». La bacchettata di Galdi è rivolta ai consiglieri di opposizione. «Bene - ha detto Galdi in consiglio -proponete l’affidamento a Metellia, fino a dicembre? E’ facoltà dei consiglieri di fare un ordine del giorno per chiedere la proroga dell’affidamento a Metellia. Chi fa questa scelta si assuma, però, le responsabilità contabili che ne derivano». Tali responsabilità sono relative al fatto che l’affidamento alla Metellia comporta il superamento del 50 per cento del rapporto tra spesa del personale e spesa corrente, con sforamento del patto di stabilità. L’unica soluzione che sembrava fattibile era l’affidamento a Eco Ambiente e nel consiglio comunale lo stesso sindaco ha annunciato di essere in possesso di una nota di conferma di disponibilità del Consorzio e di Eco Ambiente per un periodo limitato di affidamento. Soluzione contestata dal consigliere Luigi Gravagnuolo. «Eco Ambiente - ha detto Gravagnuolo - non ha l'autorizzazione a svolgere il servizio in comuni superiori a 50mila abitanti. Abbiamo uno straordinario vantaggio che la legge regionale ci concede, ossia che i comuni superiori ai 50 mila abitanti potranno svolgere il servizio “in house”. Il servizio non va privatizzato». Intanto gli 88 lavoratori da domani non effettuano la raccolta della frazione secca e da lunedì sono in agitazione. «Il consiglio comunale ha contribuito alla disfatta - afferma Domenico Lambiase, della Cgil - Di tutto si è parlato tranne che della legge regionale che riconosce ai comuni oltre i 50 mila abitanti la possibilità di mantenere pubblico il servizio».

Annalaura Ferrara

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