la tappa nEL VALLO DI DIANO 

Il senatore confessa: mia moglie è in attesa, la farei partorire a Polla

POLLA. «È impensabile chiudere il punto nascite. Io ho mia moglie incinta, vivo a Roma, ma se vivessi qui, dopo aver visto il reparto farei partorire mia moglie a Polla». È questo in sintesi il...

POLLA. «È impensabile chiudere il punto nascite. Io ho mia moglie incinta, vivo a Roma, ma se vivessi qui, dopo aver visto il reparto farei partorire mia moglie a Polla». È questo in sintesi il pensiero del senatore del Movimento 5 Stelle Pierpaolo Sileri, presidente della commissione sanità del Senato che ieri mattina ha fatto visita al punto nascite dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla che rischia di essere chiuso dal prossimo primo gennaio se non verrà revocato, in sede ministeriale, il decreto della Regione Campania che ha eseguito le disposizioni romane. «Farò del mio meglio - ha detto il senatore pentastellato nel suo intervento durante l’incontro con medici, infermieri, cittadini e pochi amministratori dei comuni del Vallo di Diano - se do un parola la porto a compimento, farò del mio meglio perché il punto nascite non chiuda, anche perché i risultati ci sono e non solo numericamente, ma anche perché le donne partoriscono in sicurezza e trovo assurdo che si chiuda un centro perché è efficiente, se si dice che manca un po’ di sicurezza questa è una scusa, perché se manca la sicurezza la aggiungi. I numeri dei parti gestiti sono più che accettabili, visto che ci troviamo in una zona svantaggiata che non è vicina ad una grande città e comunque ha un bacino di utenza di decine di migliaia di persone». «Inviterei Vincenzo De Luca qui - ha concluso Sileri - a fare una nuova visita al punto nascite, magari più approfondita e a chiedere ad una mamma come si trova qui, spesso parlando con le persone si può cambiare idea e soltanto gli stupidi non cambiano idea». Il presidente della Regione, De Luca, ha invitato il governo ad una deroga sulla chiusura dei punti nascita ma ha anche programmato per Sapri e Polla la “promozione” degli ospedali a Dea di primo livello.
Erminio Cioffi
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