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Il senatore Cardiello scrive al ministero

«Bisogna evitare che la sede battipagliese venga smantellata poco alla volta»

La sede di Battipaglia della alcatel-Lucent rischia di essere completamente smantellata con un ulteriore danno al tessuto occupazionale della città. L’allarme arriva dal senatore del Pdl Franco Cardiello, che ha scritto al ministro dello sviluppo economico chiedendo se non ritenga di adottare opportune iniziative per scongiurare la crisi.

Cardiello, nel ricordare che lo scorso mese di luglio la Alcatel-Lucent ha firmato al ministero un accordo in cui chiedeva in Italia la Cassa integrazione straordinaria per 245 lavoratori, ha aggiunto: «Per il sito di Battipaglia l’azienda si era impegnata ad adoperarsi per mantenere gli attuali livelli occupazionali, con l’obiettivo di implementare attività di sviluppo e servizi di core business; uno dei 3 gruppi di Battipaglia, “Optics”, è stato invece completamente chiuso causando lo spostando delle attività e di alcuni ricercatori nel sito di Vimercate in Lombardia e la Cassa integrazione straordinaria per tutti i restanti ricercatori. E lo scorso 19 aprile, l’azienda ha annunciato, sempre presso il ministero, la decisione di vendere o chiudere un altro gruppo di Battipaglia, “MCS” con 29 ricercatori. La sede battipagliese verrebbe quindi smantellata un gruppo alla volta, facendo perdere le competenze acquisite nel corso di una attività trentennale, ed arrecando l’ennesimo danno ad un territorio già disastrato dal punto di vista dell’occupazione».

Il senatore ha dunque proposto di «attivare un contratto di sviluppo per il centro Alcatel-Lucent Battipaglia al quale la regione Campania si è dichiarata pronta a collaborare; e dispingere l’azienda a ricollocare al più presto i dipendenti in Cigs su altre attività da svolgere a Battipaglia, nel rispetto dell’accordo sancito al ministero a luglio del 2012».

Antonio Elia

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