Il “San Nicola” è chiuso perché manca la corrente

È tutto pronto da dicembre ma l’Enel non ha ancora spostato i contatori. L’istituto europeo di ricerche biomediche di Salernopotrebbe essere aperto a settembre

Doveva essere il cuore della ricerca medica a Salerno, un luogo dove grazie a studi in laboratorio all’avanguardia si sarebbero dovute trovare nuove cure per malattie dell’alimentazione, come la celiachia. Invece, l’ex convento di San Nicola della Palma a via Salvatore Renzi è ancora tristemente chiuso. L’istituto Europeo di Ricerche biomediche che doveva sorgere al suo interno non ha ancora cominciato a funzionare. Il motivo? Difficile crederci ma manca la corrente elettrica. Come hanno spiegato direttamente dal Comune di Salerno, l’Enel ancora non ha spostato i contatori dall’ingresso del conservatorio e senza energia diventa impossibile per i ricercatori lavorare nei laboratori.

Una situazione paradossale perché da dicembre la struttura è pronta. Infatti, dopo l’inaugurazione del 13 settembre scorso i lavori sono proseguiti per rendere completamente fruibili tutti i locali. Questo significa che non solo i lavori di ristrutturazione sono stati completati ma che ci sono anche tutte le strumentazioni necessarie per far funzionare i laboratori. Nonostante questo i 120 ricercatori che nei progetti del sindaco avrebbero potuto trovare lavoro nell’istituto sono ancora fuori. Per completezza di informazione dobbiamo aggiungere che si devono ancora finire i lavori alla scalinata e al piazzale ma si tratta di interventi che non impedirebbero il funzionamento dei laboratori se solo ci fosse la corrente e che entro un mese saranno comunque finiti.

Il vero problema è la lentezza dell’Enel. Numerosi sono stati i solleciti da parte dell’amministrazione comunale e anche della Fondazione Scuola Medica Salernitana che ha ottenuto i locali in comodato d’uso, ma sembra che i tempi dell’azienda siano diversi da quelli sperati da De Luca. Difficile sapere cosa ne penserà di queste lungaggini il professore Alessio Fasano, che doveva dirigere l’istituto e che al momento si trova presso l’università di Harvard; dopo tutte le fatiche fatte per reperire i fondi si trova ora a dover fare i conti con l’Enel. Dal Comune fanno sapere che la speranza è che tutto si possa sbloccare a partire da settembre o comunque in concomitanza con l’inaugurazione del prossimo anno accademico. L’augurio è che stavolta la tempistica venga rispettata; in questo modo uno dei centri di quella che fu la grande “scuola medica” potrebbe davvero ricominciare a vivere. D’altronde sono trascorsi quasi 5 anni dal primo annuncio della creazione del centro. Era il dicembre del 2008 quando venne presentato il progetto che segnava il ritorno sulla scena scientifica internazionale della Fondazione salernitana. Sarebbe opportuno ora accelerare i tempi.

Angela Caso

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