Pantalone trasferita a napoli

Il saluto del prefetto, tra San Matteo e rischio terrorismo

«Quando si seppe che venivo a Salerno qualcuno mi disse “ora sono cavoli tuoi, con quel sindaco”. Invece con Vincenzo De Luca abbiamo avuto un rapporto splendido di stima e rispetto». Mette l’accento...

«Quando si seppe che venivo a Salerno qualcuno mi disse “ora sono cavoli tuoi, con quel sindaco”. Invece con Vincenzo De Luca abbiamo avuto un rapporto splendido di stima e rispetto». Mette l’accento sul valore della collaborazione tra istituzioni il prefetto Gerarda Maria Pantalone, nel giorno del commiato alla città prima di trasferirsi alla guida della Prefettura di Napoli. «È un nuovo incarico che mi inorgoglisce e che considero un riconoscimento per il lavoro che abbiamo fatto tutti insieme» sottolinea affiancata dai vertici di enti, magistratura e forze dell’ordine. Un “trasloco” che porta con sé anche po’ di rammarico per lasciare una sede in cui spiega di essersi subito «sentita a casa». Parla di «un territorio bellissimo e un popolo meraviglioso che merita di riprendersi alla grande e che sono certa ce la farà», ma non trascura i due momenti bui affrontati nel corso del mandato: «Voglio esortare a tenere sempre fede ai valori di legalità e rispetto delle persone, perché episodi come quelli registrati per la partita Salernitana-Nocerina e la processione di San Matteo hanno offeso un’intera comunità, dandone un’immagine che non è quella reale».

Ultimo impegno quello sul rischio terrorismo, al centro l’altro ieri di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, già prevista ma aggiornata dopo i fatti di Parigi. «Il pericolo non è legato agli sbarchi di migranti – precisa – Avremmo accolto lo stesso numero di rifugiati anche se fossero approdati altrove. C’è una allerta generale, e noi abbiamo individuato gli obiettivi sensibili dove potenziare la vigilanza». Lo ribadisce il procuratore Corrado Lembo, spiegando che le forze dell’ordine sono mobilitate per uno screening delle presenze straniere attuali ma anche passate e future. (c.d.m.)

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