GLI ARTISTI

Il salernitano Ramarino e il milanese Cesare da Sesto

SALERNO. Girolamo Ramarino da Salerno, pittore. Risulta essere documentato e attivo dal 1514 al 1521. Il suo nome e cognome risulta dalle cedole di pagamento della Badia di Cava per i cui religiosi...

SALERNO. Girolamo Ramarino da Salerno, pittore. Risulta essere documentato e attivo dal 1514 al 1521. Il suo nome e cognome risulta dalle cedole di pagamento della Badia di Cava per i cui religiosi lavorò. L’opera che gli ha dato notorietà è proprio il “Polittico”. Il suo stile presenta modi pittorici di influsso umbro e lombardo, ma con uno stile piuttosto secco e impacciato. A lui potrebbe attribuirsi anche una “Madonna e Santi” nell’Abbazia di Montecassino e una “Vergine che appare a un certosino” conservata in Francia, nel Museo di Chambéry. La personalità e l’opera di Girolamo da Salerno sono ancora da definire in maniera più completa e certa.

Cesare da Sesto, pittore. (Sesto Calende?, circa 1477 – Milano, 1523) La sua formazione avvenne a Milano. A Roma tra il 7 giugno e il dicembre del 1508. Eseguì decorazioni in alcuni ambienti del Vaticano per papa Giulio II. A Roma, nel Convento di San’Onofrio, a lui è attribuita una lunetta raffigurante la “Vergine, il Bambino e un donatore”. Fu a Napoli nel 1515 e si associò a Girolamo da Salerno per il “Polittico”. A Messina eseguì una “Madonna in trono tra i Santi Giovanni Battista e Giorgio”, ora al De Young Museum di San Francisco, databile intorno al 1515. Per il S. Nicolò di Messina, dipinse una “Adorazione dei Magi”, ora nel Museo di Capodimonte a Napoli, databile intorno al 1519. Poi tornò a Milano e vi morì il 27 luglio 1523.