Il sacerdote tentò un altro scambio tra contanti e titoli

Lo scambio tra soldi e assegni circolari, attuato nel 2009 e per il quale la Procura di Salerno lo ha indagato con l’accusa di riciclaggio, non era l’unico che monsignor Nunzio Scarano aveva in...

Lo scambio tra soldi e assegni circolari, attuato nel 2009 e per il quale la Procura di Salerno lo ha indagato con l’accusa di riciclaggio, non era l’unico che monsignor Nunzio Scarano aveva in animo di fare. Ci avrebbe riprovato lo scorso anno, come deducono gli inquirenti dalla conversazione intercettata nel marzo del 2012 con la commercialista Tiziana Cascone, anche lei indagata. «Mi devo trovare quelle persone e fare di nuovo quella cosa – dice il prelato – anche perché io qui, copertura me la danno». La copertura secondo i magistrati è quella dello Ior. E che il monsignore stia progettando l’estinzione di un altro mutuo ipotecario ricorrendo ai soliti “amici” per nascondere la provenienza del denaro, risulterebbe confermato dalla deposizione resa dalla commercialista alla Guardia di Finanza e al sostituto procuratore Elena Guarino. È lei a spiegare che nel 2009 il sacerdote ruppe con il cugino Domenico Scarano e decise di uscire dalla immobiliare “Prima luce” togliendo la fideussione su un mutuo di 600mila euro contratto con la Unicredit. In quell’occasione il monsignore portò al suo studio buste chiuse con il contante da consegnare a un elenco di persone. «Tali soggetti – dichiara la Cascone – sono tornati al mio studio consegnandomi assegni circolari non trasferibili, per un importo esattamente pari al denaro contante contenuto nelle buste, intestato a Unicredit». Nove di quegli assegni erano firmati dalla stessa commercialista e da suoi familiari.