Il “Ruggi” saluta il dg degli accorpamenti

Viggiani nominato commissario del Policlinico di Napoli. Per la successione in corsa Casale, Giordano e Forestieri

Il direttore generale del “Ruggi” Vincenzo Viggiani va via con un anno di anticipo. Nel dicembre 2013 firmò il contratto e a gennaio 2014 si mise al lavoro sostituendo il dg precedente, Elvira Lenzi. Oggi verrà in città a sbrigare gli ultimi adempimenti burocratici per poi lasciarsi il presidio di via San Leonardo alle spalle e iniziare una nuova esperienza nel ruolo di commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, dove si muoverà con più esperienza essendone stato il direttore amministrativo al fianco dell’ex dg Giovanni Persico. Il vuoto lasciato al vertice del “Ruggi” sarà colmato da uno dei due direttori più anziani che hanno collaborato con Viggiani, e cioè il direttore sanitario Angelo Gerbasio, in attesa, tra venerdì e lunedì prossimi, della nomina del nuovo commissario. Il nuovo incarico è stato ufficializzato ieri a Napoli proprio quando Viggiani e il direttore amministrativo, Salvatore Guetta, si trovavano già in Regione convocati per la verifica trimestrale sul bilancio del 2015. Lo scorso 2 dicembre l’Azienda ha chiuso con un avanzo di 500mila euro (l’anno precedente l’attivo fu un milione e mezzo). Ieri Viggiani ha spiegato come l’Azienda abbia speso i soldi. Di sicuro negli ultimi due mesi gli straordinari dei medici e il nuovo personale arrivato per rispettare gli orari di lavoro imposti dalla 161 non sono costati poco ma, comunque, è rimasto un utile di mezzo milione. E contestualmente è arrivata la prestigiosa nomina.

Viggiani sarà ricordato come il manager degli accorpamenti: le chiusure di reparti, oltre al “declassamento” di alcuni di essi ad ambulatorio, tra i presidi di Cava, San Severino, Ravello e Da Procida, non gli sono state perdonate.

Si è attirato l’ira di lavoratori e sindacalisti i quali ora lanciano frecce intinte nel curaro ricordando richieste non ascoltate e aspettative disattese. È stato di sicuro il manager che ha messo mano ai regolamenti sulla disciplina interna dell’ospedale, sulla vigilanza fino sull’utilizzo delle aree sosta. Chi ha elogiato le qualità di Viggliani è l’ortopedico Francesco Bruno (Cgil Medici). «È stato onesto moralmente e intellettualmente e in Azienda persone di questa levatura se ne sono viste poche. È stato di una serietà e di una trasparenza difficili da trovare».

Di tutt’altro parere il segretario generale della Cisl, Pietro Antonacchio che ha detto: «Non sentiremo la sua mancanza. Nei due anni della sua gestione la situazione è andata deteriorandosi. Lascia un’azienda allo sbando. La mancata riorganizzazione della rete ospedaliera di Cava e San Severino, e il conferimento di un nuovo incarico, si leggono come l’aver utilizzato la sua gestione quale braccio armato a destrutturare l’assistenza sanitaria e favorirne l’ulteriore degrado».

Per Margaret Cittadino (Cgil) Viggiani «ha gestito male la questione dell’assenteismo. Si è concentrato più sulla gestione della disciplina interna che sui problemi dell’ospedale. Non si è confrontato quanto avrebbe dovuto con i sindacati e ha scelto collaboratori non sempre adeguati. Ci ha illuso per la mancata manutenzione ordinaria e rispetto al miglioramento delle condizioni igieniche. In attesa del nuovo dg, chiedo alla Regione di autorizzare il progetto Garanzia giovani, per prorogare i contratti in scadenza il 6 febbraio e farne di nuovi per avere il “Ruggi” pulito.

Biagio Tomasco (Uil) ne riconosce pregi e colpe: «Non ha difeso i lavoratori in merito allo scandalo sugli assenteisti ma ha prodotto un atto aziendale e questo è un merito. Il suo entourage, però, è stato lacunoso». Franco Leo (Fials): «Nulla da eccepire sulla persona, all’inizio tutto è andato bene poi c’è stata una battuta d’arresto delle relazioni sindacali e il suo staff non è stato all’altezza dei compiti che impartiva».

Impazza, inoltre, il toto-nomi sul suo successore: dal primario di Emodinamica del “Ruggi”, Piersandro Giudice, agli ex magistrati Casale e Russo, all’ex direttore amministrativo del “Ruggi”, Alfonso Giordano, al chirurgo Pietro Forestieri, all’ex deputato Giovanni Cobellis, fino a ritornare sull’ex manager del “Ruggi”, Attilio Bianchi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA