la pedagogista

«Il rispetto è un problema di educazione e culturale»

«Quanto accaduto al Parco Pinocchio è frutto di un problema innanzitutto culturale e poi di educazione». Ne è convinta la pedagogista ed educatrice Rosa Mandia che da anni lavora con bambini...

«Quanto accaduto al Parco Pinocchio è frutto di un problema innanzitutto culturale e poi di educazione». Ne è convinta la pedagogista ed educatrice Rosa Mandia che da anni lavora con bambini autistici, disabili e presta servizio presso case d’accoglienza per giovani a rischio. A lei abbiamo chiesto come fosse possibile che nel cuore di Salerno, in un parco giochi, adulti e bambini non in carrozzella abbiano assaltato l’altalena per disabili con il rischio di distruggerla, creando un disagio ai disabili. «Per i bambini- ha spiegato la pedagogista- è possibile comunque trovare una serie di attenuanti o comunque delle giustificazioni perché i bambini non hanno cattiveria e spesso non hanno contezza di quanto fanno realmente e dei dispiaceri che possono arrecare. In questi casi- ha fatto notare- il primo problema sono i genitori che non sono in grado, con fermezza e determinazione, di spiegare ai loro figli che quel gioco così strano a guardarsi è destinato a bambini con abilità diverse dalle loro». Secondo la dottoressa Madia, infatti, molto bisogna ancora fare in famiglia.

«Nelle scuole vengono avviati spesso, e ne sono diretta testimone, percorsi dedicati all’approfondimento dei temi della disabilità che i bambini recepiscono anche con grande partecipazione e volontà ma spesso poi passare dalla teoria alla pratica non è una cosa scontata- ha spiegato ancora la pedagogista-. In questo senso, quando si è fuori da contesti come quelli scolastici, è fondamentale l’approccio del genitore che deve spiegare al proprio figlio per quale motivo non è giusto utilizzare quel gioco. Abbiamo saputo che c’erano anche genitori sopra l’altalena insieme ai loro figli. Se non sono loro i primi a dare il buon esempio, non si può certo pretendere da un bambino che possa comprendere che utilizzare un’altalena non destinata a lui è una cosa sbagliata, ed è ancor più sbagliato che si pretenda di continuare a farlo».

Sarebbe dunque opportuno che gli accompagnatori dei più piccoli, che alla loro età si sentono in diritto di pretendere tutto quello che vedono e che li interessa, riescano ad avere polso in certe situazioni.

Carmen Incisivo

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