Il Riesame scarcera Pisciotta 

Annullata l’ordinanza cautelare per una rapina a un operatore del mercato

Il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza cautelare per Alfonso Pisciotta, alias “Tattà”, disponendone la scarcerazione, mentre conferma le due misure agli arresti domiciliari a carico di Claudio Izzo, pregiudicato quarantasettenne, di Salvatore Attianese, trentenne, alias “’o fissat’”, pregiudicato ritenuto contiguo al clan Fezza-Petrosino, e di Alfonso Ferrara, ventisettenne, tutti accusati con vari ruoli della rapina ad un commerciante del mercato ortofrutticolo di Pagani, depredato di 15mila euro in contanti.
L’impianto accusatorio ricostruito dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore, con le indagini dei carabinieri della tenenza, ha retto in gran parte al vaglio del Tribunale della libertà, escludendo le responsabilità a carico di Pisciotta, individuato in prima battuta quale componente della fase esecutiva. Secondo le contestazioni, Attianese e Pisciotta, difesi dagli avvocati Vincenzo Calabrese e Bonaventura Carrara, erano a bordo di uno scooter T-max, con Izzo nel ruolo di palo, in attesa dell’arrivo del titolare dello stand del mercato ortofrutticolo di Pagani, vittima designata in possesso del bottino. La vittima, dopo essere scesa dall’auto lungo corso Ettore Padovano, in possesso di quindicimila euro in contanti, provento del lavoro del sabato, venne attesa al varco e abbordata nei pressi della Banca Antonveneta, lungo via Trotta, vicolo che costeggia la Villa Comunale. Prima c’era stato il pedinamento da parte di Izzo, secondo la procura incaricato di segnalarlo ai due complici appostati.
In quel momento, uno dei due, alla guida della moto, aveva intimato la consegna del denaro alla vittima designata, puntandogli la pistola in faccia e minacciandolo di ubbidire. Ferrara, dal canto suo, secondo le ricostruzioni sarebbe stato il fornitore dello scooter, con una serie di elementi a completare pezzo per pezzo il quadro investigativo. L’inchiesta coordinata dalla procura nocerina a partire dalla denuncia in tenenza presentata dal titolare dello stand al mercato agroalimentare, aveva raccolto nella primissima fase delle indagini una serie di elementi: una mazzetta di soldi in contanti avvolta in un particolare elastico, un portadocumenti del mercato ortofrutticolo, un telecomando per azionare lo scooter e poi somme di denaro in tagli precisi non giustificabili, oltre ad alcuni elementi somatici riconosciuti dalla vittima, con le immagini del sistema di videosorveglianza comunale e di esercizi pubblici lungo il corso Ettore Padovano e via Tramontano. Agli atti sono contestualmente documentati contatti telefonici continui tra gli indagati nei momenti immediatamente prima e dopo il colpo, con incontri precedenti e successivi in altre zone della città.
Ferrara, in particolare, rispondeva anche, in orario notturno lo stesso 15 ottobre scorso, di una tentata rapina con un oggetto metallico a punta al panificio in via De Gasperi, blitz fallito per la reazione della commessa e della titolare,. Il gip non aveva accolto la richiesta iniziale del carcere per i quattro indagati, pur ravvisando pericolo di recidiva, personalità criminali spiccate e precedenti penali numerosi a carico di tutti i coinvolti. L’ordinanza cautelare è stata annullata del tutto per Pisciotta, senza indizi sufficienti per inquadrarne la responsabilità.
Alfonso T. Guerritore
©RIPRODUZIONE RISERVATA