Il reparto riapre ma non ci sono i medici

La decisione dei giudici non ha sbloccato la situazione a Ginecologia: dal “Ruggi” non è stato inviato il personale

Apertura bluff per il reparto di ginecologia e ostetricia al Santa Maria Incoronata dell’Olmo. Cittadini e personale medico e paramedico attendevano per ieri la ripresa delle attività dell’unità dopo la richiesta di sospensiva presentata dall’amministrazione lo scorso 5 gennaio e immediatamente accolta dal Tar.

Ma la situazione è più complicata del previsto considerata la possibilità di una contromossa da parte del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, Vincenzo Viggiani, il quale si è detto impossibilitato a trasferire a Cava il personale necessario per garantire un’operatività sulle ventiquattrore. Porterebbe scatenarsi una battaglia legale tra presidi ospedalieri ma nel frattempo, per l’intera giornata di ieri, sono stati diversi e spesso contradditori gli aggiornamenti giunti dal nosocomio, con il personale confuso dalle mancate disposizioni e ordini di servizio che sarebbero dovuti giungere da Salerno. La questione ospedale è stata al centro del question time dell’assise che si è riunita ieri pomeriggio a Palazzo di Città: votata all’unanimità dai consiglieri la richiesta a De Luca, di impartire precisi indirizzi alla direzione generale dell’azienda ospedaliera salernitana per rispettare i provvedimenti richiesti ad horas dal Tar. Insomma dopo l’ennesimo, lungo, pomeriggio di discussione in merito al problema reparti, la situazione resta sempre più incrinata e appesa al sottile filo dell’incertezza. Di fronte alle tinte fosche di un panorama così contorto, però, i cittadini che nelle ultime settimane si sono riuniti per protestare contro la soppressione dei reparti, continuano a rimanere in trincea per la difesa del proprio ospedale. «È in atto un vero e proprio attacco politico alla nostra città. Nemmeno sotto gli effetti di un’ordinanza amministrativa si rispettano i nostri diritti», hanno fatto sapere quanti ieri sera si sono riuniti ancora una volta sui marciapiedi del Santa Maria Incornata dellOlmo nel tentativo di occupare il reparto che - in teoria - doveva essere riaperto ma che - in pratica - non aveva ricevuto dalla direzione generale del San Leonardo i medici e gli infermieri necessari per garantire il servizio. Il problema è stato discusso anche in aula consiliare nel corso di quello che doveva essere un consiglio comunale dedicato alle sole interrogazioni e raccomandazioni dei consiglieri.

Da più banchi infatti è arrivata la sollecitazione di un intervento da parte del sindaco Vincenzo Servalli. Fondamentale lo spunto del consigliere d’opposizione Antonio Barbuti che ha proposto una sospensione dell’adunanza per redigere un apposito ordine del giorno a difesa dell’azione dell’avvocatura e dell’amministrazione. Odg accolto e votato all’unanimità dopo una fugace riunione dei capigruppo con il quale il consiglio intero ha «stigmatizzato la grave situazione determinata a seguito dei provvedimenti del direttore generale Vincenzo Viggiani, facendo voti al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di impartire gli indirizzi necessari affinché la direzione del San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona ottemperi alla sospensiva accolta dal Tar».

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