Il quartiere trasformato in centrale dello spaccio

Gli acquirenti arrivavano da tutto l’Agro per comprare coca, hascisc e marijuana Domani al via gli interrogatori di garanzia per i quattro giovani finiti in carcere

Un’organizzazione egemone in una periferia trasformata in un presidio dello spaccio. A parlare in modo chiarissimo dell’operazione antidroga denominata “Crucifix” sono le immagini messe insieme dagli investigatori, che mostrano una banda di giovani pronti a pagare per le dosi di hashish, coca e marijuana. I carabinieri del nucleo operativo di Nocera Inferiore al comando del capitano Marco De Chirico hanno pazientemente messo insieme i pezzi dell’indagine, individuando i ruoli dei pusher, l’organizzazione e il controllo attraverso i “pali” di turno.

Ma in realtà la piccola Scampia nocerina, con base al crocifisso di via Piccolomini D’Aragona, prevedeva ruoli pressoché intercambiabili, come scrittodal giudice per le indagini preliminari. Così la procura nocerina ha smantellato l’organizzazione criminale in grado di muovere un grosso giro di droga. Le indagini iniziate nell’estate scorsa, con un efficace blitz che individuò un grosso quantitativo di droga e alcune armi, sono durate alcuni mesi necessari all’accumulo del materiale investigativo, con il clamoroso e documentato danneggiamento della telecamera installata dai carabinieri, poi sostituita, le informazioni raccolte sul territorio attraverso fonti confidenziali e gli appostamenti.

Gli uomini al comando del maggiore Gabelloni del gruppo territoriale di Nocera Inferiore hanno infine chuso la richiesta cautelare firmata dal gip Valiante ottenendo quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, sei in detenzione domiciliare e un obbligo di firma, traducendo in carcere il trentunenne Francesco D’Elia, il ventinovenne Mario D’Elia, il venticinquenne Mario Sarno e il venticinquenne Mario Bevilacqua, con gli arresti domiciliari per il venticinquenne Fabio Bruno, il ventitreenne Carmine Cuomo, il trentaquattrenne Vincenzo Fierro, il trentenne Marco Iannone, il trentunenne Natale D’Alessandro e il ventottenne Gerardo D’Alessandro, con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria disposto per Giuseppe Abate, ventunenne, tutti di Nocera Inferiore, tutti residenti nelle vicinanze del crocifisso, epicentro del quartiere e nome in codice dell’operazione militare.

Le accuse parlano di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti in concorso, fuori dall’ipotesi associativa, il danneggiamento di telecamere installate per il monitoraggio delle attività di vendita illecita e la detenzione di armi da fuoco, contestate al solo Natale D’Alessandro, riferimento del box che nascondeva i “ferri”.

La primissima fase dell’odierno filone inquirente scattò a luglio con “l’operazione Piedimonte”, culminata nel ritrovamento di 2.100 euro, ritenuti provento spaccio e una prima serie di arresti nei confronti di Vincenzo Di Stasio e della moglie Assunta An na D’Elia, che tenevano e preparavano cocaina.

Successivamente al loro arresto, lo stesso giorno fu forzato un garage in uso a Natale D’Alessandro, con dentro due pistole semiautomatiche e un fucile. Non fu di Stasio, difeso dall’avvocato Giacomo Morrone, a fornire indicazioni per il garage con le armi: lui rispondeva solo della droga e nulla riferì di eventuali pistole, col ritrovamento effettuato dai carabinieri durante ricerche finalizzate allo spaccio di stupefacenti.

La droga sequestrata a Di Stasio era legata all’attività dei suoi due nipoti, successivamente confermata dalle immagini, cioè Francesco e Mario D’Elia, che si occupavano di sistemarla sul mercato attraverso il continuo lavoro di piazza organizzato intorno al crocifisso, cardine logistico per gli appuntamenti con la clientela. L’attività inquirente portata avanti dai militari è andata avanti sentendo numerosi consumatori giunti dall’intero comprensorio, pronti a comprare le singole dosi di droga per poi incappare nei posti di blocco predisposti dai carabinieri nell’area attigua. Il punto di passaggio era utile a raccogliere una massa di clienti che non lasciava dubbi, confermando ulteriormente il quadro investigativo. Ulteriori elementi potrebbero venire fuori dagli interrogatori di garanzia fissati per la prossima settimana davanti al gip firmatario delle misure cautelari, dottor Paolo Valiante.

Alfonso T. Guerritore

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