«Il protagonismo dei magistrati è un male»

Affondo di Antonio Onorato, presidente del Tar di Salerno, all’inaugurazione dell’anno giudiziario

Bacchetta la magistratura «protagonista», il presidente del Tribunale amministrativo di Salerno, Antonio Onorato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario avvenuta ieri mattina. Una voglia di apparire che, a detta di Onorato, è «uno dei motivi che hanno fatto venire meno la fiducia degli italiani nella Giustizia». Perché nel 2012 c’è stato un calo di ricorsi ma ciò non è dovuto alla «minore litigiosità dei cittadini e delle imprese, per effetto del miglioramento nel funzionamento delle pubbliche amministrazioni» bensì «si è avuto - ha spiegato il presidente - un appannamento dell’immagine complessiva della Magistratura, derivante dal comportamento, quantomeno disinvolto, di alcuni, anche se pochi, suoi componenti, specialmente di quelli che - ha aggiunto polemico - appaiono alla continua ricerca dell’esposizione mediatica e di quelli che, evidentemente non soddisfatti dal ruolo loro assegnato, a seguito dei concorsi ai quali hanno liberamente partecipato, sono molto impegnati a procurarsi incarichi politici, di consulenza o di insegnamento». Ma la voglia di “protagonismo” di alcuni magistrati è solo una delle concause che hanno portato alla riduzione del carico di lavoro in tutta Italia: «La decrescita - ha puntualizzato Onorato - è da ascrivere anche al forte rallentamento di tutte le attività economiche, specialmente nel campo dell’edilizia e delle opere pubbliche. A ciò devono essere sommati i tagli al bilancio dello Stato e degli enti, che hanno impedito l’indizione di concorsi per l’assunzione di pubblici dipendenti, e reso ancora più rari gli interventi di incentivazione delle imprese». A dare, poi, un ulteriore e decisivo colpo di grazia, sono stati gli aumenti del contributo unificato che, di fatto, impediscono l’accesso alla Giustizia in particolar modo alle classi meno abbienti. «Gli effetti distorsivi del contributo - ha chiosato il presidente - inizialmente indicato come strumento deflattivo del contenzioso bagattellare, risultano ancora più evidenti per le pubbliche gare e per le espropriazioni in quanto, in tali materie, l’onere da affrontare per iniziare il giudizio il più delle volte è di entità tale da pareggiare, o quasi, il valore del bene conseguibile, in caso di esito positivo della controversia». E ciò, secondo Onorato, se da un lato «favorisce l’auspicabile rapido avvio dei lavori, dei servizi e delle forniture, dal’altro comporta una generale e preoccupante riduzione del controllo di legalità». Nonostante le difficoltà, però, la Giustizia amministrativa gode di buona salute e Salerno n’è l’esempio lampante, tant’è che si punta ad eliminare i ricorsi ancora pendenti (circa 14mila) entro il 2014. «Dovremmo giungere - ha rimarcato il presidente della sezione salernitana - al sostanziale azzeramento dell’arretrato, raggiungendo, così, l’obiettivo che mi ero prefissato nel momento della mia immissione in servizio». Sezione salernitana che è uno dei fiori all’occhiello della Giustizia amministrativa: «Il Tar di Salerno - ha evidenziato il presidente del Tar di Napoli, Cesare Mastrocola - dovrebbe essere preso ad esempio per il modo in cui opera». Presente anche l’onorevole Tino Iannuzzi che ha pure auspicato che «la capacità dei magistrati amministrativi venga presa come modello per la riforma della Giustizia civile».

Gaetano de Stefano

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