«Il porto resterà multifunzionale»

Il presidente dell’Authority rassicura Comune e operatori. Ufficializzata la nomina di Criscuolo nel Comitato di gestione

Il nuovo corso del porto parte dall’ufficializzazione della nomina di Nino Criscuolo, quale rappresentante del Comune di Salerno, nel Comitato di gestione (che si riunirà domani per la prima volta al completo) dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale. Una notizia – preannunciata da la Città – che acquista un significato simbolico. Tant’è che il presidente dell’Authority, Pietro Spirito, l’ha voluta comunicare personalmente al sindaco Enzo Napoli.

Accompagnato dal segretario generale dell’Autorità portuale, Francesco Messineo, Spirito si è incontrato ieri, a Palazzo di Città, col primo cittadino e con l’assessore al Bilancio e allo Sviluppo, Roberto De Luca. Ed è bastata una stretta di mano per spazzare via il vento delle polemiche che rischiava di trasformarsi in uno tsunami. Le richieste e le perplessità di Comune, Assotutela e sindacati erano state riassunte in un documento inviato al manager. Due, in particolare, i punti: la salvaguardia della multifunzionalità dello scalo portuale e il completamento delle opere in corso, come il dragaggio e l’ampliamento dell’imboccatura.

E che oramai le incomprensioni appartengano ad un recente passato l’ha fatto capire lo stesso sindaco alla fine della riunione a quattro. «La specificità del porto di Salerno va difesa – ha detto Napoli – e, in tal senso, abbiamo ricevuto la disponibilità da parte del presidente Spirito». Napoli ha pure rimarcato come sia stata ribadita al manager «la nostra determinazione al completamento delle opere che noi riteniamo indispensabili per la salvaguardia dell’area portuale». «E, anche lui, si attiverà presso i ministeri competenti affinché si sblocchino le pratiche anchilosate che hanno una tempistica non tollerata».

Che la multifunzialità del porto salernitano non sia mai stata messa in discussione l’ha ribadito Spirito, evidenziando tra l’altro come, invece, si debba «lavorare al potenziamento della retroportualità». «Salerno ha una configurazione geografica - ha aggiunto - in base alla quale, per poter crescere ancor di più, bisogna puntare su una retroportualità capace di migliorare e potenziare ciò che le banchine possono fare fino ad un certo punto. Se Salerno la deve costruire il porto di Napoli la deve utilizzare, perché lo scalo partenopeo ha una retroportualità addirittura ridondante, con gli interporti di Nola e Marcianise, ma non l’ha mai utilizzata. A tal proposito ritengo che sia fondamentale riuscire a far portare avanti il progetto delle zone economiche speciali».

Nel corso del faccia a faccia, altresì, si è pure discusso di «un percorso - ha annunciato Spirito - che passa attraverso gli investimenti prioritari che servono a Salerno per potenziare la sua capacità di accoglienza delle navi, per arrivare ad un progetto di sviluppo che è contenuto in un documento di piano triennale sul quale adesso cominciamo il confronto con il primo cittadino di Salerno e con il Comitato di gestione». Qualsiasi tipo di pianificazione, tuttavia, è subordinato all’andamento economico. «Molto dipenderà - precisa il presidente dell’Authority - da quale sarà la scacchiera delle alleanze tra le grandi compagnie armatoriali, che stanno ridisegnando la propria strategia per scegliere i porti che sono in grado di garantire competitività. Salerno, come Napoli, devono assicurare la propria capacità di migliorare la competitività nelle infrastrutture e nei servizi».

Nel frattempo l’Autorità portuale di sistema del Mar Tirreno centrale è la prima in Italia ad aver completato la sua governance. «È un fatto positivo - conclude Spirito - perché così possiamo insieme valorizzare le specificità, le competenze, le forze del sistema portuale della Campania. Noi abbiamo due porti che dialogano con sistemi diversi e questa è una fortuna. Napoli e Salerno possono crescere insieme e, in tal senso, rappresentano una sinergia importante».

Gaetano de Stefano

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