«Il porto deve continuare a crescere»

Messineo: «Gli operatori non abbiano paura. Lavoreremo insieme per migliorare i risultati, in un’ottica di sistema»

«Il mio personale obiettivo sarà quello di non far rimpiangere a Salerno l’Autorità portuale cittadina. E di far correre la macchina alla stessa velocità di adesso». È l’impegno di Francesco Messineo, nominato ieri all’unanimità, dal Comitato di gestione, segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale. Salernitano di nascita Messineo ha cominciato la sua carriera proprio nel porto cittadino. «Negli anni scorsi ho dato il mio personale contributo – evidenzia – allo sviluppo commerciale e turistico del porto. E questo lo rivendico con orgoglio».

Adesso ritorna con un incarico ancora più prestigioso. A Salerno, tuttavia, gli operatori portuali temono che l’accorpamento con Napoli possa avere effetti deleteri.

Non devono avere paura. Perché l’interesse comune è che il porto di Salerno continui nella sua crescita, con performance ancora superiori. Anche il presidente Pietro Spirito e tutto il Consiglio di gestione la pensano come me. Perché adesso si deve ragionare in un'ottica di sistema e, proprio per questo, gli eventuali successi o insuccessi non saranno ad appannaggio di un singolo porto ma dell’intera Autorità portuale.

Nel 2016 il porto di Salerno conferma i dati record nel traffico merci, mentre cala dal punto di vista turistico, con una diminuzione sostanziale del movimento crocieristico.

Le navi da crociera sono una grande opportunità per Salerno. Non conosco i motivi per cui Msc e Costa abbiamo deciso di diminuire o addirittura cancellare gli approdi. Sono consapevole, però, del lavoro enorme che è stato svolto dall’Autorità portuale per far diventare il porto cittadino un hub crocieristico di primaria importanza. La struttura sta cominciando ad attrezzarsi e l’inaugurazione della Stazione marittima non deve essere considerata come un punto di arrivo ma come un punto di partenza. Gli armatori, infatti, guardano con grande interesse verso la Campania, una regione che possiede infiniti tesori d’arte e di cultura. L'importante, perciò, è essere pronti con le infrastrutture e con l'organizzazione, in quanto tutti i traffici hanno un andamento ciclico. E, pertanto, ritengo che sia fondamentale non farsi trovare impreparati, poiché le compagnie impiegano un pomeriggio per decidere. Inoltre hanno sempre bisogno di offrire qualcosa in più ai propri clienti e, proprio per questo motivo, è fondamentale avere varie opzioni, in grado di completare e integrare l'offerta.

Salerno non sarà accorpata immediatamente a Napoli e Castellammare, ma vivrà un periodo di transizione. Sarà lei il commissario?

Assolutamente no. Smentisco categoricamente questa indiscrezione. Il porto salernitano avrà la propria autonomia gestionale per tutta la durata della moratoria. D’altronde è questa la ratio del provvedimento che è stato richiesto dalla Regione e che deve essere firmato dal presidente del Consiglio. Noi, comunque, saremo sempre disponibili a qualsiasi forma di supporto e collaborazione, condividendo un dialogo, pur nel rispetto dell’autonomia. Salerno, altresì, sarà pure la sede della direzione portuale.

L’autonomia gestionale servirà pure per portare a termine le opere cominciate o in cantiere, come Porta ovest, il dragaggio dei fondali e l’ampliamento dell'imboccatura.

Interventi fondamentali, prioritari e urgentissimi. Alla stessa stregua dell'individuazione delle aree retroportuali. Basta affacciarsi per rendersi conto di come tutti gli spazi al porto siano occupati. Ed è difficile immaginare un’espansione della struttura verso il mare. Pertanto l'unica possibilità di sviluppo è quella di scegliere delle aree interne, che abbiano, tuttavia, determinate caratteristiche. La selezione deve essere fatta con intelligenza, per rendere sempre più competitivo il servizio, puntando su aree collocate lì dove le merci transitano naturalmente.

Problema concessioni demaniali: a Salerno sono quadriennali, a Napoli pluriennali. Qual è il suo pensiero?

Ritengo giusto che le concessioni abbiano una ragionevole durata, in virtù degli investimenti degli imprenditori. E chiaro, comunque, che debbano essere previste anche clausole sufficientemente forti, in grado di consentire all’Autorità portuale d'intervenire laddove i traffici non dovessero andare secondo le aspettative.

Gaetano de Stefano

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