Il polo sportivo è un sogno Un velodromo nel degrado

Ormai la struttura è diventata un ricettacolo di rifiuti. E i vandali si scatenano L’amministrazione pensa a un rilancio ma il problema è legato ai pochi fondi

Un cancello sempre sbarrato nonostante il cartello all’ingresso indichi i presunti orari d’apertura; poco più giù, nella recinzione, un buco a dimensione uomo ricavato nella rete.

Così si accede al velodromo di via Ido Longo, quella che nelle intenzioni sarebbe dovuta essere una struttura sportiva fiore all’occhiello della città ma che oggi risulta abbandonata a se stessa e preda dei più disparati atti di vandalismo a causa dei controlli ballerini. Per di più non c’hanno messo molto tempo a riprendere piede sia l’incuria che il degrado dopo alcuni interventi di bonifica messi in atto lo scorso anno dall’amministrazione Servalli.

Sterpaglie a ogni angolo, recinzioni divelte, campi danneggiati e manto erboso saltato sono le situazioni segnalate dagli sportivi – seppur senza autorizzazioni e garanzie – che utilizzano la struttura.

E lo spettacolo è sotto gli occhi di tutti e la situazione al momento resta in sospeso. L’area viene comunque utilizzata ma persistono una serie di rischi e disagi per tutti coloro che si allenano in zona: in particolare alcune strutture in ferro giacciono in equilibrio precario al margine dei campetti, gli stessi presentano il manto sintetico parzialmente sollevato e rimosso.

Insomma, un polo sportivo mai concretamente decollato, quello dell’ex Velodromo, e che fin dalla sua realizzazione continua a scontrarsi con questi e altri problemi. Una struttura dal vasto potenziale – due campi da tennis, due campi da calcio, un altro campo polivalente, spogliatori e servizi – utilizzata però sola da podisti che si accontentano di fare la doccia a casa e da ragazzi della zona che, tra una vacanza e l’altra, durante l’estate non rinunciano a una partitella di calcio. A inizio mandato, l’amministrazione, non si era dimostrata indifferente alla situazione precaria della struttura.

Lo stesso sindaco nel corso della campagna elettorale aveva dato, nel suo programma, ampio spazio alla rivalorizzazione dell’impianto immaginando la realizzazione in zona di una futura “Città dello Sport”.

Un progetto che aveva trovato immediato riscontro con un’attenta operazione di pulizia costata circa 3000 euro. Ma dopo quest’ultimo intervento che risale al luglio dello scorso anno, del Velodromo poi non se n’è più parlato e purtroppo, fanno sapere da Palazzo di Città, bisogna attendere direttive dalla Provincia e a preoccupare sono soprattutto i tempi. «Per fare un intervento significativo – ha spiegato il sindaco Servalli – c’è bisogno di una variazione al piano regolatore generale del comune. La priorità quindi è data a interventi che interessano l’ambito urbanistico prima di poter guardare il lato sportivo, perché altrimenti non si può ipotizzare di fare nulla».

«A questo fine – continua il sindaco – è stata avviata già una conferenza di servizi con la Provincia di Salerno, che è competente per la parte di programmazione urbanistica che la riguarda».

Quindi il primo cittadino continua nella sua analisi della situazione: «Per fortuna non c’è bisogno di una variante al Put, perché altrimenti i tempi si allungherebbero di molto. Detto questo, l’assessore all’Urbanistica Giovanna Minieri sta seguendo questo inter all’esito del quale avremo la possibilità di avviare un progetto serio, permanente e definitivo su quell’area. È uno degli obiettivi che ci siamo prefissati in campagna elettorale – ha concluso il primo cittadino – e contiamo di portarlo a termine il prima possibile». Una situazione complessa.

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