USURA ed estorsione a UN COMMERCIANTE 

Il pm: condannate Bartiromo e i Rispoli

Per l’accusa portarono sul lastrico un commerciante di colori, costringendolo a cedergli un appartamento con pertinenze nel centro di Cava per far fronte ai debiti. Il pm Valleverdina Cassaniello,...

Per l’accusa portarono sul lastrico un commerciante di colori, costringendolo a cedergli un appartamento con pertinenze nel centro di Cava per far fronte ai debiti. Il pm Valleverdina Cassaniello, all’udienza di ieri dinanzi ai giudici della Seconda penale del Tribunale di Salerno, ha chiesto la condanna a 4 anni e sei mesi per Lucio e Giuseppe Rispoli, padre e figlio, difesi dall’avvocato Agostino De Caro, e a 8 anni e 6 mesi per il coimputato Gerardo Bartiromo.
Gli imputati rispondono di usura, sia con condotte autonome sia in concorso fra loro. Le disavventure del commerciante di colori e parati iniziano nel lontano 2004. L’uomo si ritrova in uno stato di bisogno e per far fronte alle incombenze economiche inizia a chiedere prestiti in denaro fuori dai canali ufficiali. Il primo finanziatore è Bartiromo che gli presta i soldi con un tasso usuraio del 10% mensile. All’inizio dell’anno successivo, il commerciante ha bisogno di altro contante e torna da Bartiromo per un prestito di 10mila euro allo stesso tasso, che non sarà in grado di onorare.
Le richieste di finanziamento si protraggono fino a quando Bartiromo (difeso dall’avvocato Teresa Sorrentino) gli chiude il rubinetto, asserendo di essere solo il terminale di un gruppo di usurai, operanti tra Napoli, la Toscana e il Basso Lazio, che intende recuperare il denaro sborsato con relativi interessi. Per questa ragione Bartiromo risponde anche di estorsione. È allora che al commerciante(costituitosi parte civile con l’avvocato Giovanni Del Vecchio) viene presentato il Rispoli che gli presta altro denaro. Il commerciante prova a tenere il passo staccando assegni di più istituti bancari. Alla fine finisce in protesto, non potendo coprire lo scoperto. Per far fronte alla crescente esposizione debitoria è costretto a cedere ai suoi creditori l’appartamento dove vivono la madre e una sorella.