Il pinguino Martin dai piccoli ricoverati

La mascotte ha giocato con i pazienti del reparto di Pediatria, poi uova e palloncini per tutti

Lo immaginate un pinguino ballerino tra le corsie di un ospedale? Qualcuno ci ha pensato, e ieri mattina la mascotte Martin – pinguino e ballerino, appunto – ha attraversato corridoio e stanze del reparto di pediatria del Ruggi d’Aragona. Una bella sorpresa che ha portato allegria ai piccoli degenti dell’azienda ospedaliera universitaria. Panni di peluche e cuore umano, la mascotte ha fatto il suo ingresso in reparto suscitando la sorpresa dei pazienti. Martin si è recato in tutte le stanze, ha giocato con i bambini e ha regalato qualche momento di svago in una fase difficile come è quella della degenza in ospedale, che può essere ancora più sofferta quando coincide, come adesso, con giorni di festa
Ma il pinguino ballerino, non era solo. Grazie all’associazione “Emanuele Scifo” e all’associazione “Chiara Paradiso”, a tutti i bambini ricoverato in Pediatria sono state regalate uova di pasqua e composizioni realizzate con i palloncini. I volontari si sono intrattenuti a lungo nel reparto, mentre tutti i bambini hanno hanno avuto il tempo di farsi scattare una fotografia con la mascotte.
«Il reparto di pediatria continua ad essere nel cuore dei salernitani e non solo, che ci regalano il loro tempo e le loro attenzioni – ha sottolineato il primario Raffaele Albano – per noi è importante che la comunità ci stia vicina, perché testimonia l’impegno che noi ogni giorno riversiamo nel nostro delicato lavoro. Aver regalato un sorriso a questi bambini è stato importante non soltanto per loro, ma soprattutto per le famiglie che in un momento così particolare, come la Pasqua, avrebbero desiderato essere in tutt’altro posto».
«Siamo felici di essere stati qui questa mattina – ha dichiarato ieri Emanuele Scifo a nome anche della presidente dell’associazione “Chiara Paradiso”, Angela Mazzariello – perché la nostra finalità è sempre quella di fare qualcosa per gli altri. Se poi “gli altri” sono dei bambini, diventa ancora più facile dedicarsi al volontariato. E si potrebbe fare molto di più se tutte le associazioni cominciassero a fare rete. Noi ci stiamo provando, unendoci per questi piccoli progetti, ma se così strappiamo un sorriso ad un bambino, vuol dire che avevamo ragione».
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