Il Pd torna alla carica: «Cacciamo Aliberti»

Scafati, appello agli altri consiglieri di opposizione. Il sindaco: «Se hanno i numeri, mi sfiducino»

SCAFATI. Ormai è un coro unanime e itinerante, almeno di una parte delle opposizioni. Lo slogan è sempre lo stesso, nell’aula consiliare con le comunicazioni, in sala commissioni con le conferenze stampa e, all’esterno del Palazzo, con i comunicati stampa: “Le dimissioni del sindaco Pasquale Aliberti per voltare definitivamente pagina”.

Ma a lasciare, il primo cittadino non pensa proprio. E così i consiglieri del Partito democratico – Marco Cucurachi, Nicola Pesce, Michele Grimaldi e Michelangelo Ambrunzo – sostenuti dalla segretaria Margherita Rinaldi, hanno lanciato un appello a tutti i consiglieri di opposizione: «Nell’ultimo consiglio comunale, abbiamo compreso che ormai Aliberti non ha più una maggioranza – hanno dichiarato – Di fronte a una città paralizzata, a un’amministrazione comunale in agonia riteniamo opportuno porre fine a questa esperienza politica che ha solo provocato danni. Se il sindaco ancora non ha il coraggio di dimettersi siamo noi pronti a dare una svolta».

L’appello è rivolto ai consiglieri di Fratelli d’Italia e al neo gruppo della minoranza “Identità Scafatese”, che, proprio ieri, ha così risposto: «Sembra che negli ultimi tempi l’unica preoccupazione della politica scafatese sia la sfiducia al sindaco e continuamente, maggioranza e opposizione, ci chiedono quale sia la nostra posizione, cercando con le loro pressioni psicologiche di indirizzarci. Ribadiamo ancora una volta: la nostra posizione è quella di sempre. Indipendenti da qualsiasi condizionamento e a favore dei cittadini e della città, disposti a dialogare con tutti su temi e proposte concrete». Ma per i democratici «i fallimenti, gli errori, le inchieste, il mal governo, i cambi di maggioranza e le ambiguità stanno trascinando la nostra città in una lenta e drammatica agonia. Per questo crediamo si debba mettere un punto definitivo e voltare finalmente pagina».

Così invece Mario Santocchio, di Fratelli d’Italia: «Le dimissioni sono l’unica soluzione per evitare l’onta dello scioglimento del consiglio comunale».

Da Palazzo Mayer, intanto, il primo cittadino fa sapere che quello dei consiglieri di minoranza «è un atto legittimo perché lo prevede la legge – ha scritto Aliberti – Diversi consiglieri eletti nelle mie liste hanno deciso di uscire dalla maggioranza e porsi all’opposizione. Ognuno è giusto abbia la sua visione della vita, della politica e dello sviluppo della città. Se le motivazioni sono forti mi aspetto anche si possa arrivare a sfiduciare il sindaco. Sarebbe un atto brutto, violento ma che non mi resta che rispettare per quella libertà che ho sempre rivendicato e riconosciuto a ognuno dei miei consiglieri comunali. Sarebbe la fine di un sogno e di un percorso straordinario, difficile ma che porterò per sempre indelebile nei miei ricordi».

Luigi Novi

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