Il Pd si sgancia dal governatore

Il segretario dem Tartaglione: «Serve un cambio di passo» Al vertice regionale assente la corrente dei “giovani turchi”

NAPOLI. Il primo a uscire dopo tre ore di riunione a porte chiuse è Edgar Colonnese. «Non parlo, sono un umile editore».

Dalla sede del Partito Democratico della Campania, filano via quasi tutti i dirigenti regionali, il presidente Stefano Graziano, i parlamentari Leonardo Impegno, Giovanna Palma, Annamaria Carloni, Marco Di Lello, l’europarlamentare Massimo Paolucci i consiglieri Raffaele Topo, Mario Casillo, Gianluca Daniele.

Ci sono quasi tutti di tutte e cinque le province, compresi i salernitani Nicola Landolfi, Franco Picarone, Sabrina Capozzolo. Assenti i Giovani Turchi legati al ministro Andrea Orlando e al presidente nazionale Pd Matteo Orfini: Andrea Cozzolino, Valeria Valente, Michele Grimaldi e Antonio Marciano, autori dello strappo con la direzione regionale. Bocche cucite, sulla domenica politica dedicata a un partito frastornato dal caso Mastursi-De Luca. Per tutti parla la segretaria regionale Assunta Tartaglione, che nei giorni scorsi ha azzerato i venticinque dirigenti della segreteria di cui faceva parte l'ex capo staff indagato a Roma.

Racconta di una giornata «molto positiva» e che «occorre ricostruire il rapporto con i cittadini confusi da questa vicenda gestita malissimo sul piano della comunicazione e si è abbattuta come una folgore sul partito, creando un forte danno d’immagine al Pd». Sulla fronda precisa: «Cercheremo in queste ore di ricucire lo strappo con la parte del partito che non ha ritenuto di venire oggi, sono sicura che possiamo lavorare con uno spirito di unità». Annuncia poi la convocazione di un direttivo regionale e avverte che la nuova segreteria del Pd sarà «più snella» e composta da «personaggi autorevoli e annunciata in tempi molto rapidi». L’intenzione è che sia composta da un massimo di 6 o 7 elementi. Tra questi potrebbe esserci, quasi sicuramente, il capogruppo in Regione Campania Mario Casillo. Poi aggiunge: «Abbiamo lavorato con grande responsabilità per il rilancio dell’azione politica del Pd sottolineando l’importanza di costruire un rapporto diverso tra il partito e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Ci vuole un cambio di passo».

Gli assenti hanno fatto sapere la loro posizione. «A questa riunione doveva essere presente il gruppo nazionale del partito perchè le vicende di questi giorni coinvolgono il Pd a livello nazionale, non solo in Campania» ha spiegato l’europarlamentare Andrea Cozzolino.

Sul punto la Tartaglione ha chiarito che «il percorso che stiamo intraprendendo è fatto in piena condivisione con la segreteria nazionale» e ha fatto notare la presenza nella riunione di Sabrina Capozzolo, parlamentare cilentana e membro della segreteria nazionale di Renzi. «Non è necessario che siano presenti sempre dei tutor nazionali» ha concluso.

Per Franco Picarone, presidente commissione Bilancio in Regione Campania, «la cosa importante è che il partito rilanci la propria azione, c’era bisogno di una messa a punto e i nostri organismi sono un pò datati. De Luca secondo me è del tutto estraneo alla vicenda per cui è indagato, dobbiamo concentrarci sulle cose positive che sta facendo sulla sanità e sono tante».

Fuori dal partito il consigliere regionale di Idv Francesco Moxedano ritiene «sbagliata la decisione di una parte del Pd di disertare la riunione in un momento così difficile».

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