VERSO LE REGIONALI

Il Pd indica De Luca ma si tratta su Costa

La direzione regionale col governatore. M5S lancia il ministro

Il Pd campano ufficializza la ricandidatura di Vincenzo De Luca a governatore della Regione, mentre il Movimento 5 Stelle dà il via libera alla discesa in campo del ministro all’Ambiente Sergio Costa come candidato naturale dell’attuale alleanza di governo. È questo il riassunto di una giornata politica effervescente. Perché il presidente uscente supera (e non c’erano dubbi visto lo statuto del Pd) lo scoglio della direzione regionale, ottenendo all’unanimità la fiducia del partito campano. Sul fronte 5 Stelle, invece, Valeria Ciarambino - fedelissima di Luigi Di Maio - fa un inatteso (e probabilmente tattico) endorsement a favore di Costa e si dice pronta a sostenerlo. A questo punto bisognerà attendere le decisioni “romane” e, in particolar modo, capire se potrà essere attuabile l’accordo elettorale tra Pd e M5S. Che, tradotto, significherebbe puntare sullo stesso candidato presidente che non sarebbe De Luca ma Costa. 
Il semaforo verde per De Luca.

La ricandidatura di De Luca era scontata, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti. E questo malgrado una parte del partito spingeva (e spinge ancora) per un accordo con i 5 Stelle che, di fatto, taglierebbe fuori il governatore uscente, inviso ai pentastellati vicino a Luigi Di Maio. Dai dem campani arriva un segnale ben chiaro al segretario nazionale Nicola Zingaretti: De Luca non si tocca. Tant’è che la ricandidatura del presidente viene votata compatta. Il documento finale, approvato all’unanimità, infatti, è un inequivocabile esercizio di equilibrismo politico. Da un lato il Pd decide di chiedere a De Luca di ricandidarsi presidente della Regione, in virtù dei positivo ed egregio lavoro svolto e nell’ottica della continuità. Ma nello stesso tempo al segretario regionale Leo Annunziata e ai segretari provinciali viene dato mandato a ricercare la più ampia coalizione possibile tra i partiti, i movimento e le forze civiche alternative al centrodestra. Campo largo, insomma, alle trattative, compresa quella col M5S. 

Gaetano De Stefano

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