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Il Pd dell’Agro escluso dalla direzione

Il Partito democratico dell’Agro non è stato riconosciuto politicamente nella nuova direzione nazionale di Matteo Renzi. Dopo l’ottimo risultato elettorale ottenuto alle primarie con l’elezione di...

Il Partito democratico dell’Agro non è stato riconosciuto politicamente nella nuova direzione nazionale di Matteo Renzi. Dopo l’ottimo risultato elettorale ottenuto alle primarie con l’elezione di tre rappresentanti nell’assemblea nazionale - Michele Cirillo, Maria Grazia Lombardi e Vincenzo Stile - adesso il Pd dell'area a nord di Salerno resta fuori dai vertici nazionali del partito.

L’esclusione di un rappresentante dell’Agro per favorire altre aree della provincia come Cilento, Vallo di Diano e Salerno città ha determinato la rabbia dei militanti. Infatti, non è la prima volta che l’intero comprensorio a cavallo tra Napoli e Salerno viene usato dai vertici del partito come semplice serbatoio di voti per poi essere puntualmente dimenticato nella ripartizioni di candidature di un certo prestigio. L’Agro e in particolare le città di Pagani, Angri e Nocera Inferiore hanno assicurato a Renzi un risultato eccellente, il più alto dell’intera provincia. In cambio, secondo i militanti del territorio il partito nazionale non ha attribuito il giusto riconoscimento ad un’area strategicamente importante per l’intera regione da anni gestita e controllata dal centrodestra.

Un riconoscimento nella direzione nazionale dei democratici avrebbe ridato credibilità ad un partito dell’Agro da anni privo di una figura guida. Non ci sono, infatti, consiglieri regionali e deputati di espressione diretta del Pd del territorio. L’unico più vicino a quest’area risulta essere Guglielmo Vaccaro, eletto in ogni caso alle ultime elezioni politiche nel collegio Campania 1. Un uomo del territorio, questo chiedono i democratici dell’Agro nocerino-sarnese, rimasti in ogni caso delusi dalla nuova direzione del partito che per l’ennesima volta si è dimenticata dell’area elettoralmente più forte dell’intera provincia di Salerno.

Gerardo Vicidomini

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