di notte usate come pattumiera 

Il parroco chiede di sbarrare l’accesso alle scale del duomo

Per fortuna la prima messa della domenica è alle 10, «così abbiamo il tempo di ripulire la scalinata, evitando che i fedeli si ritrovino davanti un tappeto di bottiglie e bicchieri». Don Michele...

Per fortuna la prima messa della domenica è alle 10, «così abbiamo il tempo di ripulire la scalinata, evitando che i fedeli si ritrovino davanti un tappeto di bottiglie e bicchieri». Don Michele Pecoraro conosce bene i problemi legati a certa movida disordinata ed è stato più volte testimone dell’invasione di giovani che, dopo la mezzanotte, bivaccano sulla scalinata della Cattedrale fino alle prime luci dell’alba. Il parroco ha provato a invitare i ragazzi a non sporcare l’ingresso del principale monumento cittadino e ad abbassare il tono della voce «per provare a non disturbare il sonno dei residenti», ma è stato tutto inutile. «Ho rappresentato le lamentele del quartiere anche all’amministrazione comunale – racconta don Michele – ma mi fu detto che non si poteva vietare ai giovani di stare in strada». Ora il parroco è pronto a giocare un’altra carta: raccogliere le firme dei residenti e inviarle in Soprintendenza, con tanto di dossier fotografico, per ottenere l’autorizzazione ad installare, su entrambi i lati della scalinata, una grata a soffietto o un sistema similare che dopo una certa ora vieti l’ingresso. «Gli abitanti della zona sono esasperati – riferisce – E li capisco, perché non poter dormire fino alle tre o alle quattro del mattino è dura per chi lavora, ha figli piccoli o è anziano. In tanti stanno abbandonando il centro storico. Conosco molte persone che stanno provando a vendere casa per trasferirsi in quartieri più tranquilli». Se la Soprintendenza dovesse dare il via libera, le scalinate della Cattedrale sarebbero preservate dall’immondizia, «e la chiusura potrebbe fungere anche da deterrente, perché venendo meno la seduta, magari gli avventori della movida potrebbero decidersi a spostarsi. Non siamo contro i giovani, anzi, è bello che sappiano divertirsi, ma bisogna tenere conto delle esigenze di tutti». (b.c.)
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