via fratelli adinolfi

«Il parcheggio della vergogna»

Cariello: «Il Pd ha anche il coraggio di esultare per l’avvio dei lavori»

Il parcheggio di via Adinolfi tiene ancora banco negli ambienti della politica ebolitana: dopo la firma del contratto tra il Comune e la ditta Gin per la riapertura del cantiere, infatti, non si placano le polemiche e le perplessità da parte di alcuni esponenti politici.

«Siamo costretti ad ascoltare dichiarazioni di esponenti della ex maggioranza consiliare volte a salvare la faccia davanti ad una delle maggiori responsabilità che li porterà ad essere prima maledetti, poi dimenticati dagli ebolitani – accusa Massimo Cariello, coordinatore della Casa delle idee - mi riferisco al cantiere di via Fratelli Adinolfi, il parcheggio della vergogna, rispetto al quale incredibilmente gli uomini del Partito Democratico, tutti insieme, sia i traditi, che i traditori, hanno il coraggio di esultare, tentando in questo modo di far dimenticare le loro pesantissime responsabilità ed i danni che hanno arrecato alla città ed a tanti ebolitani. Ci manca solo che facciano una festa per l’inaugurazione dei lavori».

Cariello non risparmia colpi e ricorda il tragico percorso di quello che doveva essere il primo project financing nel cuore della città, diventato poi simbolo di degrado: «Questi inutili e dannosi amministratori del centrosinistra ebolitano, sotto la guida del Partito Democratico hanno danneggiato il territorio e mortificato i cittadini – incalza il coordinatore della Casa delle Idee - ora finalmente devono chiedere scusa ai proprietari degli immobili svalutati, alle attività commerciali chiuse, ai residenti, agli alunni della scuola “Vincenzo Giudice” ed alle loro famiglie per i disagi subiti e per essere cresciuti in una scuola priva di aria, agli ebolitani tutti che invece sono stati privati di un parco giochi».

La stipula del contratto non tranquillizza neppure il Nuovo centro destra che interviene avanzando una richiesta al Comitato dei promittenti acquirenti: «Visto l’impegno profuso dal Comitato – dichiara Emilio Masala – chiedo che lo stesso vigili sulla reale riapertura del cantiere affinché tutto questo clamore non diventi, dopo la bonifica dell’area, solo un semplice slogan elettorale. Spero in modo particolare che il Comitato verifichi con la massima attenzione sulla correttezza delle procedure che sono state adottate per l’aumento di 30 box concessi alla ditta Gin».

Angelica Tafuri

©RIPRODUZIONE RISERVATA