IL CASO

Il paganese De Risi non collabora più e torna in cella

Il trafficante arrestato per lo spaccio di droga con le ambulanze usate per i malati Covid fa ufficialmente marcia indietro

Ha deciso di non collaborare più con la giustizia, quindi deve rimanere in carcere e non può essere nemmeno messo ai domiciliari fuori regione con il braccialetto. Dichiarato inammissibile il ricorso per Cassazione presentato da Giacomo De Risi, ormai ex “pentito” paganese che con le sue dichiarazioni aveva reso possibile diverse importanti operazioni antidroga non solo a Pagani, ma con indagati anche del Vesuviano. Già il Tribunale del Riesame di Salerno aveva evidenziato come «l'interruzione del percorso collaborativo e la ritrattazione di quanto dichiarato fino a quel momento - nonostante siano comportamenti legittimi in chiave difensiva - sono indici di valutazione contrari alla scelta radicale di rimozione di qualsivoglia legame con la criminalità organizzata e, in particolare, con la precedente attività delinquenziale…». Per i giudici della Tribunale della Libertà «il ruolo propulsivo svolto (da De Risi, ndr) , gli approvvigionamenti di non modici quantitativi di sostanze stupefacenti, la pluralità dei canali di rifornimento, i precedenti penali e le contestazioni anche in materia di armi inducono a ritenere che esigenze cautelari di siffatto spessore possano essere preservate solo con la misura inframuraria ». Insomma, De Risi non può lasciare il carcere, anche se per andare fuori regione, agli arresti domiciliari e con il braccialetto elettronico. (re.giu.)

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