IL FATTO

Il nuovo ospedale di Salerno sfratterà le cooperative 

Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica saranno costruiti in altre zone della città. A Foce Irno sorgerà un albergo

Il nuovo Ruggi “sfratta” le coop che avrebbero dovuto realizzare in località San Leonardo- fiume Fuorni - Ferrovia centinaia di alloggi di edilizia residenziale pubblica: ora cercano casa altrove, ma sempre nel perimetro della città compatta. Nel frattempo Palazzo di Città dice addio alla speranza di fare cassa, consegnando ai privati Foce Irno, piazza Mazzini e via Vinciprova per la realizzazione di nuove abitazioni. Chi temeva lo spauracchio del mattone (e per piazza Mazzini il caso era già finito sotto i riflettori della giustizia amministrativa), può tirare un sospiro di sollievo. Parcheggi, un albergo e attività produttive, prenderanno il posto di case che nessuno è probabilmente più disposto a costruire con disinvoltura, essendosi radicalmente contratta la richiesta degli utenti. Dieci anni dopo, il Piano urbanistico comunale andava necessariamente rivisto, perché la città e le esigenze dei suoi abitanti sono cambiate. Anche in considerazione di un dato: «La crisi economica e la conseguente mancanza di manifestazioni di interesse pure da parte di legittimi proprietari, ci hanno indotto a rivedere alcune cose a partire da un ridimensionamento dell’intero piano, in particolare sotto l’aspetto della residenzialità», sottolinea l’assessore all’Urbanistica Mimmo De Maio.
Il nuovo Ruggi e le coop da sfrattare. Tra gli indirizzi forniti agli uffici incaricati per la redazione della variante di revisione decennale al Puc, c’è la necessità di individuare aree compensative di quella dove dovrà sorgere il nuovo ospedale, da destinare ad edilizia residenziale pubblica. Le nuove aree, si legge nell’apposita delibera di Giunta, dovranno essere reperite all’interno della città compatta, utilizzando le previsioni di riduzione del carico insediativo già precedentemente elaborate e dovranno possedere identiche caratteristiche quanto a valore dei suoli: prevista la possibilità di ricorrere a meccanismi non perequativi. Sarà impossibile, invece, trovare altri 200mila metri quadri nello stesso luogo, motivo per cui gli alloggi saranno parcellizzati e distribuiti nelle zone idonee che toccherà agli uffici individuare. «La vecchia opzione di intervenire sull’attuale ospedale non era praticabile – spiega De Maio – Ci siamo resi conto che era più economico procedere ex novo, tra l’altro creando meno disagi all’utenza e garantendo adeguati livelli di assistenza, in vista di una struttura sanitaria 4.0».
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