Il nuovo ambulatorio di assistenza pediatrica non risolve i problemi

Attivato da poco, funziona solo nei festivi e prefestivi Per gli interventi chirurgici bisogna andare a Battipaglia

Il mese di aprile è iniziato con una buona notizia per i cittadini ebolitani, ovvero quella dell’inaugurazione e apertura ufficiale dell’ambulatorio di continuità assistenziale pediatrica, un passo avanti verso la riqualificazione dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli, oggetto negli ultimi anni di tanti e ben noti problemi. Nonostante la richiesta iniziale fosse quella di avere un pediatra operante nell’arco di dodici ore al pronto soccorso dell’ospedale anche nei giorni feriali, ciò che si è ottenuto è stato in effetti quello di poter avere il pediatra di base solo nei giorni festivi e prefestivi, giorni in cui generalmente il pediatra non è reperibile.

Sicuramente un buon punto di partenza per l’ospedale ebolitano ma, purtroppo, un passo che non risolve i problemi di emergenze improvvise. Infatti, nel caso in cui un bambino avesse bisogno del pronto soccorso durante la settimana, cosa deve fare? È il caso della signora Stefania, residente ad Eboli, che nella giornata di lunedì si è recata all’ospedale dopo che la figlia di soli 3 anni si è lacerata il labbro interno e dopo aver perso molto sangue aveva bisogno di un intervento rapido.

Arrivata al presidio ospedaliero poco dopo le 12,30 con la sua piccola, la signora Stefania si è vista rifiutare ogni sorta di intervento da parte del personale. «Qui non si parla di pediatria, ma si parla di un intervento di sutura da dover fare con urgenza – dichiara il padre della piccola, il signor Donato – di certo quando ci si rompe il labbro non si va dal pediatra, ma nessuno ci ha potuto aiutare. Una cosa scandalosa, siamo indignati».

La grande presentazione dei giorni precedenti, ha forse indotto molti utenti a pensare che il servizio fosse settimanale, ma incomprensioni o meno resta comunque il problema che in caso di emergenza ancora ci si debba rivolgere all’ospedale di Battipaglia: «Mi hanno firmato e dato delle carte dicendomi di portarle all’ospedale di Battipaglia – dice la signora Stefania – io mi sono arrabbiata con gli infermieri perché è inconcepibile che sia dovuta restare così con mia figlia che sanguinava aspettando loro che firmavano le carte e poi andare fino a Battipaglia. Alla fine il nostro ospedale, in caso di emergenza, è di fatto rimasto identico a prima».

Il lavoro svolto finora è sicuramente un buon punto di partenza, ma per dare ai cittadini ebolitani la giusta copertura in casi di emergenza, che sono quelli di maggiore importanza e che richiedono assistenza immediata, c’è ancora molto da fare.

Filippo Folliero

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