«Il nostro lavoro ora è minacciato da attività illegali»

Gli esercenti del quartiere chiedono maggiori controlli: «Le forze dell’ordine mettano fine a questo scempio»

Luci d’Artista all’insegna della concorrenza sleale più sfrenata quest’anno nel centro storico cittadino. Ora che l’evento invernale è diventato una vera attrazione per turisti e visitatori che da fine novembre a inizio gennaio affollano i vicoli della parte più antica della città in cui pullulano le installazioni luminose in molti, come già ampiamente detto e documentato, hanno pensato di approfittare di questo enorme afflusso di gente per iniziare un business a tempo determinato. Che sia possibile o meno, che si abbiano i permessi o non si abbiano, che si trovino gli spazi adeguanti o no, poco importa: l’importante è guadagnare molto e in poco tempo. Tra i ristoratori, o presunti tali, titolari di rosticcerie, proprietari di pescherie che di sera si trasformano in friggitorie a cielo aperto c’è chi ignora totalmente le regole del commercio e, soprattutto, è privo delle licenze e autorizzazioni che tutti nel centro storico sono chiamati a rispettare, prime fra tutte quelle sanitarie concesse dall’Asl se si maneggiano e si vendono alimenti nel proprio esercizio. Regole ferree che, solitamente, vengono fatte rispettare dai Nas, il nucleo antisofisticazioni e sanità dell’arma. Pene previste per chi non è in regola sanzioni, sequestri e ritiro della licenza.

«E dove sono queste forze dell’ordine tanto solerti quando si deve fare qualche multa per inezie a chi, magari, ha anni di esperienza alle spalle ma “cieche” di fronte a chi in questi giorni sta rendendo il centro storico un vero schifo?», si chiede “avvelenato” un esercente del centro storico che ormai da settimane si vede preferire ai suoi prodotti – per vendere i quali paga tasse, stipendi ai dipendenti, e tributi comunali e bollette di luce, gas e acqua – quelli venduti su improvvisati banchetti montati ad arte su marciapiedi e spazi pubblici, ovviamente non pagati.

E in questi giorni è successo addirittura che un artigiano del centro storico sia stato “sfrattato” – e non dai proprietari dello stabile – dal locale che aveva fittato come laboratorio che nel giro di qualche giorno si è trasformato in una friggitoria totalmente abusiva. Tanto abusiva che sembra non abbia neanche gli allacci di luce e gas staccati dal legittimo proprietario del locale. Ma poco importa: l’improvvisato imprenditore del fiorente settore street food si “appoggia” ai vicini di negozio per ottenere quel tanto di elettricità che gli basta per mandare avanti la baracca.

«Ora delle due l’una – continua il commerciante – o chi è deputato a vigiliare fa finta di non vedere queste situazioni di totale illegalità o decide di intervenire per paura di eventuali ripercussioni. Se la spiegazione sta in questa ultima ipotesi significa che la divisa che portano possono anche deporla in un cassetto. Nessuno li ha obbligati a intraprendere la carriera di vigile, carabiniere, finanziere o poliziotto».

È durissimo l’attacco – peraltro condiviso da molti esercenti del centro che rispettano le regole e che vedono troppa illegalità in giro in questi giorni di grande affluenza – verso chi non fa sì, con l’autorità che possiede, che un evento bello e fruttuoso com’è Luci d’Artista soprattutto per il settore “food” si svolga nel perimetro della legalità.

«Si ha l’impressione che il centro storico sia un territorio incontrollato – affermano alcuni commercianti – che soprattutto nel weekend diventa preda di chi, consapevole che non dovrà dare spiegazioni a nessuno perchè nessuno gliele chiederà, fa di testa propria limitandosi a scendere di casa e ad accendere un fornellino da campeggio in strada su cui cuocere quello che intende vendere».

Controlli zero anche sul conferimento dei rifiuti. Pare, infatti, che diversi titolari di locali, una volta abbassata saracinesca, prendano tutta la spazzatura indifferenziata prodotta nelle ore di lavoro e le depositino in angoli neanche tanto nascosti di largo San Petrillo, “San Giovanniello” per i salernitani, dove la mattina dopo viene ritrovata dagli addetti all’igiene urbana.

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