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Il no di Miccio: «Area tutelata a meno di 300 metri dal mare»

Dopo neanche quattro ore dall’approvazione in Consiglio comunale della delibera con la quale si è aggiornato il Piano delle alienazioni, è subito arrivato il “niet” della Soprintendenza ai beni...

Dopo neanche quattro ore dall’approvazione in Consiglio comunale della delibera con la quale si è aggiornato il Piano delle alienazioni, è subito arrivato il “niet” della Soprintendenza ai beni architettonici e paessagistici delle province di Salerno e Avellino.

Ad una specifica domanda dei cronisti su piazza Mazzini, il soprintendente Gennaro Miccio, a margine di un convegno dell’Ordine degli architetti, ha detto di aver studiato la questione e di essere preparato sull’argomento. «Forse al Comune non se ne sono resi conto - ha spiegato l’ingegnere Gennaro Miccio - ma quella, in base all’articolo 142, comma 1, lettera a, è un’area sotto tutela ambientale perché si trova a meno di 300 metri dal mare». Dunque, la Soprintendenza non darà mai il suo assenso per un intervento edilizio, quale che sia, in piazza Mazzini. Miccio ha citato esplicitamente l’articolo 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo numero 42 del 2004) che parla delle aree tutelate per legge. Può piazza Mazzini essere considerata un’area di pregio paesaggistico da preservare per le attuali e future generazioni? La risposta a questo quesito rientra nella sfera delle valutazioni soggettive ed è verosimile che la Soprintendenza si atterrà al dato squisitamente numerico previsto dall’articolo 142, che tutela per legge “i territori costieri compresi in una fascia dalla profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare”. I giorni a venire saranno dedicati alle misurazioni, ad occhio anche l’area dell’ex cementificio dista meno di 300 metri dal mare. Una domanda sorge spontanea: gli edifici in costruzione in litoranea a quanti metri sono dal mare? (g.g.)

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