Il ministro gioca a nascondino Decreto firmato e non pubblicato

Secondo indiscrezioni l’atto sarebbe pronto già da martedì scorso ma non c’è traccia sulla Gazzetta Autonomia gestionale concessa solo per 12 mesi, non prevista la nomina del commissario

Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, con cui viene concessa l’autonomia gestionale al porto di Salerno, sarebbe stato già firmato, addirittura dallo scorso martedì. Nessuno, però, sa niente di ufficiale, in quanto, per motivi di natura politica, il documento tanto atteso dagli operatori portuali non sarebbe stato ancora ufficializzato.

È questa l'indiscrezione che trapela da Roma, assieme ad altre di natura più tecnica, che fanno da corredo al decreto. Tra le novità più rilevanti c’è quella relativa alla durata della moratoria che, a quanto pare, sarebbe veramente minima: appena 12 mesi. In pratica solo 1 anno di autonomia, rispetto ai 3 anni richiesti dalla Regione e auspicati dagli operatori portuali, che era pure il termine massimo previsto dalla normativa vigente. In questo caso, tuttavia, non si tratta di una clamorosa sorpresa, in quanto già qualche mese fa il ministro Graziano Delrio aveva preannunciato che la moratoria non avrebbe avuto una durata superiore ai 18 mesi. Anche in questo caso, tuttavia, si sono persi per strada, e non si capisce il perché, altri 6 mesi. Tra i lati oscuri di tutta la vicenda c'è pure la questione relativa alla data di partenza della sospensiva annuale. Perché sembra che il conto alla rovescia dovrebbe partire addirittura dallo scorso ottobre. E, quindi, per il porto di Salerno, anche se nessuno lo sa, sarebbero già trascorsi tre mesi di autonomia, tra la totale indifferenza di tutti, comprese le istituzioni.

Nel decreto, inoltre, sono contenute anche le norme transitorie, che disciplinano le modalità dell’autonomia gestionale. E tra quest’ultime non sarebbe prevista neppure la figura del commissario, il traghettatore che avrebbe dovuto condurre all’altare il porto di Salerno per celebrare definitivamente il matrimonio annunciato con Napoli e Castellammare di Stabia, nell'Autorità portuale di sistema del Mar Tirreno centrale, presieduta da Pietro Spirito.

Dunque tutti gli adempimenti burocratici, compresi quelli più importanti, come la definizione delle ultime procedure necessarie ad ottenere l’autorizzazione per effettuare il dragaggio del bacino portuale e il completamento dei lavori già in corso (come le gallerie di Porta Ovest), spetterebbero al segretario generale dell’oramai ex Autorità portuale di Salerno, Luigi Di Luise. In pratica dal Governo, in quell’ottica della spending review che ha caratterizzato la riorganizzazione dei porti italiani, avrebbero deciso di sfruttare le professionalità interne, peraltro già a busta paga, e non avvalersi della collaborazione di una figura esterna, che comunque avrebbe dovuto percepire un compenso.

Ora per sapere se queste indiscrezioni corrispondano a verità bisogna solo attendere la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, sempre che dal Governo si decidano a tirarlo fuori dal cassetto.

Gaetano de Stefano

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