IL CASO

Il marchio “Alici di Cetara” in Albania, è polemica

CETARA. Prodotti ittici fatti in Albania con il marchio Cetara. È quanto è stato denunciato dal quotidiano online “Il Fatto Alimentare”. La segnalazione, però, sarebbe avvenuta grazie ad una...

CETARA. Prodotti ittici fatti in Albania con il marchio Cetara. È quanto è stato denunciato dal quotidiano online “Il Fatto Alimentare”. La segnalazione, però, sarebbe avvenuta grazie ad una consumatrice che, avendo acquistato un barattolo di “Filetti di Alici” con la scritta “antica tradizione” e il marchio “Cetara”, si è accorta sul retro la specifica “prodotto in Albania”. «Ho comprato un vasetto di alici pubblicizzate come “Alici di Cetara”. Peccato però che siano prodotte in Albania e non a Cetara. Massima delusione», aveva scritto la consumatrice. E già il popolo cetarese si domanda se sia una frode o l’ennesima trovata di marketing. Ad esprimersi Vicenzo Peretti, docente universitario della Federico II di Napoli e direttore del Consorzio di tutela Provolone del Monaco Dop. «Noi a Cetara abbiamo una situazione particolare che è la colatura di alici. Non possiamo pensare che dall’Albania qualcuno possa produrre alici e marchiarle con Cetara in evidenza sull’etichetta» dice il direttore. «È chiaro che chi deve controllare potrebbero essere i carabinieri o il servizio veterinario. Il controllo dell’etichetta dovrebbe essere incentivato. Ma qui il problema non è se si fanno i controlli, non è neanche una questione di tipo igienico-sanitario, sia ben chiaro. Il punto è che ci sono troppe leggi e confuse. Inoltre bisogna guardare alla qualità del controllo». Poi Peretti aggiunge. «Abbiamo una fragilità che permette l’entrata di questi prodotti. L’Italia deve fare in modo che non entrino nel nostro territorio prodotti che utilizzano nostre denominazioni. Se andiamo ad esaminare quel barattolo di filetti, vediamo che compaiono le scritte “antica tradizione” e “Cetara”. Cioè si sta dicendo che queste alici provengono da un’antica tradizione e da Cetara. Non è giusto. Mettessero “antica tradizione Albania” o “Albania ricordando Cetara”. Le leggi esistono ma ognuno ne dà la propria interpretazione». A fargli eco, Secondo Squizzato, del comitato tecnico scientifico a supporto dell’associazione “Per la valorizzazione della colatura di alici di Cetara”. «Se non si riescono ad ottenere e utilizzare i marchi europei, questi tentativi di contraffazione commerciale, che inducono i consumatori in errore, ci saranno sempre. Chissà quanti ce ne sono in Italia. È una brutta cultura quella di dare indicazioni che fanno individuare un prodotto per quello che non è».

Davide Speranza

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