le reazioni

Il manager Minervini difende il personale

«La signora Adelizzi non può parlare di nove ore d’attesa e i medici hanno agito con professionalità»: così il direttore sanitario Mario Minervini commenta la vicenda denunciata dalla presidente del...

«La signora Adelizzi non può parlare di nove ore d’attesa e i medici hanno agito con professionalità»: così il direttore sanitario Mario Minervini commenta la vicenda denunciata dalla presidente del Comitato per la salute pubblica. «Ad Eboli i tempi sono stati molto celeri - sottolinea Minervini - in venti minuti avevano visitato la bimba e scongiurato problemi di appendicite. La signora giunta a Battipaglia non è stata trattata in maniera poco professionale dalla dottoressa, anzi la bimba è stata visitata anche da un altro medico per verificare eventuali altri problemi. Dopo i controlli è stata condotta in pediatria e ricoverata in via precauzionale». «La bimba - aggiunge il manager - gode di ottima salute e non ha nessun problema e sarà dimessa a breve. Quindi nessun intervento di carabinieri nè un caso di malasanità».
Non la pensa così Rolando Scotillo, segretario nazionale del sindacato Fisi: «Questo caso dimostra l’errore compiuto con la chiusura di Ostetricia e Pediatria ad Eboli: portare i posti letto di Pediatria a 10 (presidio di Battipaglia) quando vi è un fabbisogno di 25 nell’area della Valle del Sele, significa solo esporre i bambini a lunghe attese e ad una approssimazione nelle cure». Per Scotillo «manca un infermiere di processo, ovvero un professionista esperto che prende in carico i pazienti in pronto soccorso estendendo il suo intervento fino alle aree di cura; manca un servizio di trasporti infermi all’interno dell’Asl che garantisca il trasferimento dei pazienti evitando che siano gli stessi a dover girare gli ospedali con mezzo proprio esponendo i pazienti a rischi aggiuntivi».(a.e.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA