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Il lungofiume tra degrado e abbandono

SARNO. Incuria e degrado: il lungofiume di Foce, a Sarno, sprofonda nuovamente in uno stato di totale abbandono. Una delle piccole e preziose oasi di tranquillità e di verde cittadino, che dovrebbe...

SARNO. Incuria e degrado: il lungofiume di Foce, a Sarno, sprofonda nuovamente in uno stato di totale abbandono.

Una delle piccole e preziose oasi di tranquillità e di verde cittadino, che dovrebbe essere preservata e tenuta in ordine dalle autorità competenti, è invece sempre più un ricettacolo di ogni sorta di rifiuto, pericoloso e non, diventando così lo specchio del decadimento tipico delle periferie urbane degradate.

Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione, il lungofiume necessita di essere bonificato dato lo stato di trascuratezza nel quale viene lasciato per tutti gli altri mesi dell’anno.

Le caratteristiche recinzioni di legno, che oltre a delimitare il sentiero dovrebbero anche fare da arredo, sono state inevitabilmente rotte. Stessa sorte è toccata purtroppo alle panchine le quali, ogni anno, vengono distrutte dai vandali di turno senza una reale motivazione, così come tutti gli oggetti di legno che erano stati installati.

A ridosso del fiume, invece, grandi blocchi di pietre e cemento la fanno da padrone. Ammassati in un angolo e chiusi da una specie di recinzione, anch’essa in legno, giacciono indisturbati a deturpare il paesaggio naturale.

Proprio sulle sponde, invece, materiali di risulta ed immondizia smaltita abusivamente fanno da corollario a questo pietoso quadretto.

Il lungofiume, da sempre meta preferita per trascorrere le giornate estive e polo attrattivo per i cittadini di tutte le zone limitrofe, è una vera e propria piccola riserva naturale. Le acque del fiume sono limpidissime ed in estate sono molti coloro che vi si immergono per refrigerarsi, godere delle proprietà benefiche e farsi un bagno.

Purtroppo, però, visto il grado di incuria e degrado sarà quasi impossibile questa primavera recarsi al lungofiume e fare due passi, specialmente di sera, dato che anche qualche lampione è stato rotto. Una storia, dunque, a metà tra degrado e vandalismo, che va a deturpare una delle zone divenuta un polo attrattivo per la città.

Maria Manzo

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