il presidente della provincia Canfora

«Il governo non si intestardisca e rispetti il voto referendario»

SALERNO. Una legge bizzarra lo tiene in sella per altri due anni, mentre domenica prossima, il Consiglio provinciale potrebbe cambiare. E così il presidente Giuseppe Canfora potrebbe ritrovarsi a...

SALERNO. Una legge bizzarra lo tiene in sella per altri due anni, mentre domenica prossima, il Consiglio provinciale potrebbe cambiare. E così il presidente Giuseppe Canfora potrebbe ritrovarsi a lavorare con una squadra completamente diversa da quella che ha traghettato l’Ente fuori dalle secche del dissesto. Un Consiglio provinciale che potrebbe anche metterlo in minoranza se, il voto ponderato, girasse dalla parte opposta a quella dell’attuale maggioranza. «Non mi auguro che ciò accada, anzi mi auguro che tutti gli uscenti siano riconfermati».

Una legge bizzarra?

Non c’è dubbio. Io sono costretto a rimanere per la legge ma togliere i consiglieri a metà del cammino significa interrompere un discorso. Con loro si è stabilito un ottimo rapporto umano e politico e insieme abbiamo lavorato duramente in questa prima trance di consiliatura, quella forse più dura.

Per lei che è stato un forte sostenitore del Sì al referendum costituzionale, ora le tocca sperare che il Governo non faccia follie.

Assolutamente. Mi auguro che Governo e lo stesso Presidente della Repubblica tengano nella giusta considerazione il risultato del referendum per rispetto di chi ha votato e soprattutto dei territori.

Questo significa cosa?

Che si evitino, come era stato detto alla vigilia del voto, altri tagli. Non vorrei che per la testardaggine del Governo ci vengano sottratti quei famosi 3 milioni di euro così come era stato programmato. Significa mandarci in default.

Sarebbe una doppia sconfitta, che il Governo non può permettersi?

Ripeto, mi augura che non ci siano nuovi tagli, visto che fino a oggi, grazie al nostro impegno siamo riusciti a garantire lo stipendio ai dipendenti. Quando penso ai tagli che ci sono stati in questi due anni, penso che siamo riusciti a fare un vero e proprio miracolo. In questi primi due anni, in tutta Italia, abbiamo dovuto provvedere alla mobilità di circa 20 mila lavoratori. Non è uno scherzo. Pensi che la Provincia di Vibo Valentia ha dichiarato dissesto e i dipendenti sono senza stipendio.

Che esperienza è stata?

Una esperienza umana e politica molto positiva. Soprattutto, viste le difficoltà affrontate, è stata molto arricchente sul piano umano. È in queste circostanze che impari a conoscere gli uomini che hai al tuo fianco, parlo anche dell’opposizione. Capisci insomma la ricchezza e il sacrificio che ognuno di loro ha affrontato per il bene dei loro territori.

Pacche sulle spalle a parte, che cosa è stato fatto in questi due anni?

Quando sono arrivato c’erano 17 dirigenti e li abbiamo portati a 7. Abbiamo ridotto a zero i fitti, azzerato le spese passive. Solo nel 2015 c’è stato un taglio di 25 milioni di euro. In totale ci sono stati tolti 112 milioni. E poi 86 milioni spesi per i corpi idrici superficiali; 46 milioni per il ripascimento del litorale; 13 milioni per le strade. Insomma abbiamo sventato un commissariamento e di più non potevamo fare. Questo bilancio appena chiuso è un miracolo e ci offre la possibilità di garantire gli stipendi ai dipendenti un altro anno e poi di appaltare opere importanti per 116 milioni. E ora che iniziava la “discesa” si cambiano i consiglieri. Non è giusto.

Il nuovo consiglio su cosa lavorerà?

La Fondo valle calore opere per 11 milioni di euro di cui tre già nelle nostre disponibilità; la cittadella scolastica di Sarno e interventi diffusi in molte scuole della provincia. E poi interventi sulla viabilità.

Nel nuovo consiglio ci sarà anche il sindaco di Salerno, Enzo Napoli. La imbarazza?

Assolutamente no. Sarà un onore lavorare al suo fianco.

Lo farà vice presidente?

Aspettiamo il voto di domenica.

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