VERSO IL VOTO

Il governatore cala i suoi sette “assi”

De Luca pubblica sul suo sito web il programma elettorale: 83 pagine tra economia, welfare, ambiente, infrastrutture

SALERNO - Finora è rimasto in silenzio. E non ha risposto gli attacchi anche violenti dei suoi principali competitor, Stefano Caldoro e Valeria Ciarambino. Che non perdono occasione per punzecchiarlo e sottolineare le pecche dei suoi cinque anni di governo. Adesso, però, per Vincenzo De Luca è tempo di passare al contrattacco, anche se sempre in maniera soft e mai diretta, com’era invece abituato in un recente passato. E lo fa, come capita sempre più spesso, attraverso i social. «Per rispondere a tutte le frottole elettorali – scrive De Luca - offriamo ai nostri concittadini, come è avvenuto ogni anno, argomento per argomento, cosa abbiamo realizzato. Ed è stato fatto più negli ultimi cinque anni che nei precedenti quaranta».

Il punto in 83 pagine. Ben 83 pagine di programma che parte dal passato, arriva nel presente e guarda al futuro. «Il programma con cui Vincenzo De Luca si è presentato agli elettori nel 2015 – è questa la premessa - non è rimasto nei cassetti. È diventato ispirazione ed azione di governo. Ed in cinque anni straordinari è stato effettivamente realizzato. La parola d’ordine di allora “Mai più ultimi” oggi sembra un ricordo lontano, perché la Campania non solo non è più ultima, ma primeggia ormai in tanti campi, nel contesto meridionale ed a livello nazionale ». A riprova di come le promesse siano state mantenute vengono portati ad esempio i «piani e programmi in tanti settori strategici approvati nel corso della consiliatura che hanno rimediato a vuoti durati decenni: piano di gestione dei rifiuti; piano della rete ospedaliera; piano della nuova edilizia ospedaliera; piano di tutela delle acque; piano energetico regionale; piano delle zone economiche speciali; piano aeroportuale; piano industriale del polo ambientale e preliminare del piano paesaggistico ».

I punti del programma. Il programma si basa su 7 capisaldi: una sanità d’avanguardia; un nuovo boom economico per il lavoro; il welfare campano; la Regione più verde; la Regione dei saperi; infrastrutture a rete; il territorio fra tutela e valorizzazione. Un mix tra i traguardi raggiunti e quelli da raggiungere nei prossimi 5 anni. Vengono, infatti, ricordati i successi ottenuti, primo tra tutti «l’uscita della sanità regionale dal regime di commissariamento da parte del governo nazionale, che perdurava dal 2009 e che può essere definito un risultato storico». «La fine del commissariamento – viene sottolineato - è il prerequisito per qualsiasi programma di sviluppo della sanità campana».

Conti in ordine. Alla base di tutto ci sono, però, i conti in ordine. “È una questione di credibilità dell’azione di governo che s’intende proseguire – è rimarcato nel programma - ma anche un indefettibile dovere generale di accountability conseguente al mandato elettorale ricevuto e che si vuole rinnovare per il prossimo quinquennio. Rendere conto del proprio operato e di come sono state impiegate le risorse a disposizione costituisce, infatti, il primo dovere per ogni amministratore pubblico. Eppure, quando si è insediata la legislatura, luglio 2015, l’ultimo rendiconto approvato era quello relativo all’anno 2012, peraltro mai verificato dalla Corte dei conti». La gestione De Luca, in buona sostanza, sul piano del Bilancio, ha avviato «il ripiano pluriannuale dei disavanzi pregressi, garantendo annualmente l’accantonamento di circa 200 milioni di euro, destinati al piano di rientro. Sono stati, poi, approvati i Rendiconti relativi agli anni 2016, 2017, 2018 (tutti già parificati dalla Corte dei Conti) e, da ultimo, 2019 (la cui parifica è in corso di istruttoria), dai quali non è emerso alcun maggior disavanzo, a dimostrazione della sana, corretta ed oculata gestione operata da Giunta».

Lo sviluppo economico. Nei prossimi 5 anni il governatore De Luca promette «una nuova stagione di sviluppo economico, civile e culturale della Campania». «Il tratto distintivo del futuro governo regionale – si legge nel programma dovrà essere un rinnovato impegno meridionalista, per garantire al Sud un ruolo di protagonista nell’affermazione dei valori di solidarietà e unità nazionale nella nuova Europa. Per essere protagonista della nuova fase il Mezzogiorno dovrà raccogliere e rilanciare le nuove sfide del buongoverno. La Campania è in questo in prima linea».

(g.d.s.)