PONTECAGNANO FAIANO

Il gip non crede ad Anastasio, il consigliere resta in carcere

Il giudice delle indagini preliminari Piero Indinnimeo ha respinto l’istanza di revoca della misura cautelare

PONTECAGNANO FAIANO. Resta in carcere Antonio Anastasio. Il giudice delle indagini preliminari Piero Indinnimeo ha respinto l’istanza di revoca della misura cautelare e ha ritenuto insufficienti, e in parte mendaci, le spiegazioni che il consigliere comunale ha provato a fornire in quasi tre ore di interrogatorio di garanzia. Accusato di essersi appoggiato alla criminalità organizzata per cercare di far cadere la giunta Sica, l’ex assessore comunale risponde di tentata violenza privata e tentato attentato ai diritti politici, entrambi aggravati da metodo mafioso. Secondo gli inquirenti sarebbe lui il mandante delle minacce con cui Francesco Mogavero avrebbe cercato di indurre il consigliere Luigi Bellino a non votare il bilancio, per fare venir meno la maggioranza. Nel corso dell’interrogatorio, Anastasio ha negato tra l’altro di conoscere alcuni indagati con i quali gli inquirenti hanno invece documentato “amicizie” su Facebook e contatti telefonici. Lungi dal fornire chiarimenti decisivi, secondo il gip le dichiarazioni del politico ne avrebbero quindi confermato la scaltrezza, rafforzando le esigenze cautelari.

Per la scarcerazione gli avvocati Antonio Boffa e Giuseppe Della Monica puntano adesso sul Tribunale del Riesame, che si riunirà il 16 marzo. Per quell’udienza i legali stanno preparando un corposo faldone di indagini difensive, con il quale proveranno a dimostrare l’estraneità del loro assistito a una presunta manovra ordita dalla camorra per fare cadere la giunta del sindaco Ernesto Sica. (c.d.m.)

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