IL CASO

Il giallo dei manifesti anonimi La Procura apre un’inchiesta

La Procura indaga sui manifesti di protesta comparsi all’alba di giovedì a Battipaglia. La commissione straordinaria del Comune ha inviato nella stessa giornata di giovedì un’informativa alla...

La Procura indaga sui manifesti di protesta comparsi all’alba di giovedì a Battipaglia. La commissione straordinaria del Comune ha inviato nella stessa giornata di giovedì un’informativa alla magistratura con tanto di copia delle strisce adesive affisse sull’intero territorio cittadino. Restano ignoti i protagonisti del gesto, così come non si conoscono le motivazioni che hanno spinto qualcuno a realizzare e a produrre tali striscioni. Su muri, su tronchi degli alberi, su vetrine di negozi, tra le bancarelle del mercato settimanale di piazza Pozzo e viale Barassi, su pali dell’illuminazione e su alcune auto, dal centro alla periferia, toccando anche lo svincolo autostradale e le statali 18 e 19, la città era stata invasa da strisce adesive colorate.

Gli operai dell’azienda municipalizzata Alba Ecologia, impegnati dall’alba nella raccolta dei rifiuti differenziati, avevano provveduto ad informare il Comune di Battipaglia e la Polizia municipale – inviando copia dei manifesti colorati – prima di avviarne la rimozione in accordo con l’ente ed i vigili urbani. “Battipaglia non è camorrista”, “Non puoi continuare a passare oltre”, “Quando la tua voce?” erano solo alcune delle scritte sui manifesti comparsi giovedì mattina, all’alba, in tutta la città di Battipaglia. Tra le scritte stampate su striscioni colorati c’erano: “chi ha difeso Alcatel e Paif?”, “Perché subisci passivamente?”, “Chi sono costoro?”, “Perché tutti violano la tua terra?”, “La tracotanza è giunta a Battipaglia!”, “Perché taci?”. Presenti anche due strisce adesive con il nome del ministro Alfano, firmatario del decreto di scioglimento del consiglio comunale.

Si trattava evidentemente di manifesti di protesta contro la crisi industriale (Alcatel) e la situazione amministrativa che vede la città di Battipaglia bollata come camorrista da quasi un anno. Sarà compito della Procura della Repubblica indagare per comprendere le motivazioni del singolare gesto e magari risalire ai responsabili. È chiaro, comunque, che tale evento dimostra per l’ennesima volta il clima di silenziosa protesta e sdegno che si vive da tempo in città.(f.p.)

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