Il Ghirelli è ancora chiuso e salterà un’altra stagione 

Il teatro ricavato dall’ex mulino del Parco dell’Irno è chiuso dal 12 febbraio del 2015 Il Comune ha ottenuto un finanziamento regionale per mettere a norma l’edificio

Per inaugurare degnamente la prima stagione di prosa del Teatro Ghirelli debuttò in anteprima assoluta lo spettacolo “Giorni felici”, di Samuel Beckett. La protagonista era Nicoletta Braschi e in platea, tra il pubblico della casa salernitana dell’avanguardia e del contemporaneo c’era anche Roberto Benigni. Di giorni felici, però, lo spazio dell’ex Salid ne ha vissuti davvero pochi. E di fermento artistico da quell’ex mulino riconvertito dalla farina all’arte è venuto fuori ben poco di creativo e di avanguardista. Soprattutto perché il Teatro Ghirelli, nonostante la pioggia di fondi ministeriali ricevuti, è chiuso da ormai tre anni. A chiudere il sipario su un’operazione morta praticamente alla nascita sono stati problemi di carattere burocratico, gestionale e strutturale.Con il risultato che, come in tanti altri casi in città, quello spazio faticosamente riqualificato rimane un contenitore senza contenuto. Secondo fonti vicine all’Amministrazione, in realtà, i soldi per gli adeguamenti alla struttura ci sono perché il Comune ha partecipato a un bando regionale con un progetto ad hoc e avrebbe, così, ottenuto la dotazione finanziaria sufficiente per mettere a norma la struttura chiusa dai vigili del fuoco il 12 febbraio del 2015.
Secondo indiscrezioni ci sarebbe anche già la ditta che si sarebbe aggiudicata la gara d’appalto. Da quanto trapela, si tratterebbe di istallare una scala di sicurezza e poi di effettuare e certificare una serie di test antisismici così come previsto dalla normativa in materia. I lavori possono essere conclusi rapidamente, ciò non toglie che anche questa stagione di spettacoli al Teatro Ghirelli è saltata. Difficile credere che, come si disse quando alla fine di agosto del 2017 fu presentato “La parabola di Antigone”, «quello sarebbe stato solo un ghiotto assaggio di quanto sarebbe stato già in cantiere per la prossima riapertura del Teatro Ghirelli». Da quell’estate, infatti, di riapertura e di progettualità ancora non si sente parlare in maniera ufficiale. Anzi, per un breve periodo (un paio di spettacoli) si ripiegò sulla Sala Pasolini, poi rimasta – anche questa – desolatamente vuota.
Altro capitolo della vicenda, quello societario. Il Teatro è gestito dalla Casa del Contemporaneo, progetto che si snoda tra la Sala Assoli del Teatro Nuovo, il Teatro dei Piccoli di Napoli e il Teatro Ghirelli, a Salerno. La Fondazione è catalogata dal Ministero come Centro di produzione ed è in virtù di questa classificazione che riceve i finanziamenti per le produzioni degli spettacoli. Rappresentazioni che a Salerno non si vedono, anzi la Fondazione Salerno contemporanea è stata per molto tempo al centro di una serie incrociata di polemiche per gli stipendi non pagati agli addetti del teatro e quelle relative alla spesa dei fondi pubblici ricevuti dal ministero (circa un milione di euro in tre anni). Secondo indiscrezioni, però, questi aspetti sarebbero superati.
Non si comprende, allora, perché delle banali autorizzazioni che spettava al Comune mettere a punto sembrano essersi smarrite. Con la conseguenza che quello spazio realizzato con fondi pubblici rimane chiuso e – almeno finora – abbandonato. E con il risultato che il Teatro Ghirelli svetta all’interno del Parco dell’Irno come l’ennesima occasione sprecata, l’ulteriore esempio di uno spazio che il Comune riqualifica sborsando parecchi soldi pubblici e che resta chiuso per colpa di inefficienze e immotivate lungaggini burocratiche.
Eleonora Tedesco
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