la sentenza 

Il fratello non sapeva della droga 

Il giudice ha escluso le responsabilità di Ciro Torino nello spaccio

Non poteva essere consapevole della droga stipata nel vano ascensore perché era agli arresti domiciliari e non aveva droga in casa, il marzanese Ciro Torino, imputato per l’accusa di spaccio insieme al fratello Antonio: il Gup Leda Rossetti motiva così la sentenza che esclude le responsabilità di Torino, accogliendo la tesi del difensore di fiducia, Fortunato De Felice. Torino è stato ritenuto estraneo alla contestazione che aveva precedentemente riguardato il fratello, a sua volta approdato alla pena concordata.
La responsabilità della droga rinvenuta nel blitz che vedeva i due fratelli coinvolti in concorso è stata attribuita al solo Antonio, con Ciro che per il giudice poteva non essere a conoscenza della presenza dello stupefacente, considerando inoltre che lo stabile-villino comprendeva due appartamenti separati. Antonio Torino a sua volta aveva ammesso la colpa scegliendo di patteggiare la pena di quattro anni di reclusione per l’accusa di spaccio di droga.
I due furono arrestati in una operazione dei carabinieri di Sarno nello scorso marzo, presi in possesso di una base di svariati tipi di droga. Le partite sequestrate furono trovate dai carabinieri nel corso delle perquisizioni, occultate negli armadi di casa e pronte per la vendita. L’operazione investigativa fu svolta dai carabinieri della stazione di Sarno, agli ordini del comandante Vitale, con gli arresti in flagranza e la conseguente restrizione dei due ai domiciliari.
Inizialmente erano ritenuti corresponsabili e partecipi entrambi per la droga trovata. Nelle successive fasi investigative Antonio Torino aveva scelto la pena concordata, incassando la sentenza di patteggiamento com il consenso del pm davanti al Gup Rossetti, con la contestuale esclusione delle responsabilità per Ciro, il fratello, per ragioni in grado di escluderne la responsabilità.(a. t. g.)
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