LE VIOLENZE CHOC A BATTIPAGLIA

«Il fotografo orco non ha freni inibitori»

I contatti sui social e gli abusi nell’auto, il giudice: «Il 38enne ebolitano ha preso la ragazzina davanti al commissariato»

BATTIPAGLIA -  «Una condotta particolarmente spregiudicata, in pieno giorno, nel centro di Battipaglia e nelle immediate vicinanze d’un commissariato di polizia, sintomatica d’una totale assenza di freni inibitori». Parola del gip Giandomenico D’Agostino, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere - richiesta dal pm Gianpaolo Nuzzo all’esito dell’attività d’indagine dei carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Battipaglia, diretti dal capitano Samuele Bileti, supportati dalla polizia postale - ai danni del 38enne ebolitano indagato per lo stupro di Giorgia (nome di fantasia), una bimba battipagliese di 11 anni.
 

La genesi. “Fidanzata mia”: l’uomo - trasferito sabato sera da Fuorni al carcere di Vallo della Lucania - aveva memorizzato così la ragazzina, con un eloquente “11”, come l’età della piccola al tempo dello stupro. L’aveva adescata attraverso un profilo Instagram utilizzato per pubblicare scatti erotici e promuovere un imprecisato “backstage di Eboli”, con un’eloquente dicitura: «Fotografo amatoriale da tanti anni nel settore realizza shooting di nudo artistico». Con tanto di predilezione: «Gradite modelle sgh #420#420girl#nudoartistico». “Sgh” sta per “Suicide girl hopeful”, ragazze che mandino scatti vogliose d’essere “Suicide girl”, modelle dal look poco convenzionale.

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