voto di scambio 

Il filone politico dell’inchiesta Amministrative sotto la lente

Dal blitz dello scorso agosto al processo, al via il prossimo 25 ottobre: in mezzo, lunghe custodie cautelari, approfondimenti e ulteriori fasi investigative completano il percorso dell’inchiesta “Un’...

Dal blitz dello scorso agosto al processo, al via il prossimo 25 ottobre: in mezzo, lunghe custodie cautelari, approfondimenti e ulteriori fasi investigative completano il percorso dell’inchiesta “Un’altra storia 2”, articolata indagine sullo scambio politico-mafioso incentrato sulle elezioni amministrative a Nocera Inferiore della primavera 2017. Il filone “politico” arriva dopo il primo passaggio già in fase dibattimentale, dedicato a sparatorie, pestaggi e organigrammi criminali più o meno “camorristici”: ora l’attesa è per il patto tra candidati o politici e il gruppetto dell’ex capoclan Pignataro. Il processo disposto dal Gup Giovanna Pacifico chiuse una sequenza di udienze con il decreto che dispone il giudizio, con l’ex boss della Nco Antonio Pignataro, epicentro dell’inchiesta tuttora in cella, l’ex consigliere comunale Carlo Bianco, scarcerato nei giorni scorsi e rimesso ai domiciliari fuori regione, Ciro Eboli, anche lui ai domiciliari dopo un anno circa di cella, l’ex vicesindaco Antonio Cesarano, rimasto in cella alcuni mesi e ora agli arresti domiciliari, e Luigi Sarno, quest’ultimo responsabile dell’attacchinaggio dei manifesti.
Sul versante politico, il filone della “semplice” contestazione di corruzione elettorale riguarda Nicola Maisto, candidato ed eletto consigliere comunale, poi dimessosi, con i presunti votanti Pio Sarno, Mirko Sileo e Francesco Gambardella. Tra i coinvolti c’è l’ex candidato sindaco Mario Stanzione, sotto accusa con l’imputazione di false dichiarazioni per aver negato durante un interrogatorio di fronte al pm della Procura Antimafia le minacce ricevute, con le accuse analoghe contestate al parroco don Alfonso Santoriello, allora prete alla parrocchia di San Giuseppe per la realizzazione del centro accoglienza-mensa, il cuore dell’indagine, progetto al centro delle mire del gruppetto, poi sospeso dal vescovo. Altri tre votanti incriminati hanno chiesto la messa alla prova, accusati di concorso in corruzione elettorale, con udienza il 25 ottobre.
La parte più delicata del processo riguarda il voto di scambio politico-camorristico, epicentro del lavoro degli uomini dei carabinieri del Ros, con un patto criminale individuato e portato avanti per le accuse dall’ex consigliere comunale Carlo Bianco, uno dei principali imputati, che scelse il silenzio nell’udienza dedicata all’incidente probatorio, Ciro Eboli, candidato e non eletto alle ultime elezioni, e l’ex boss della Nco Antonio Pignataro, con l’ex vicesindaco Antonio Cesarano in un ruolo di raccordo, esterno all’ambito politico, dove non ricopriva incarichi da anni, e Luigi Sarno.(a. t. g.)
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