Il fascismo omofobo esiliò tre salernitani: la storia al Village

Al via le iniziative del Salerno Campania Pride nell’area dell’ex Salid

«Dannosi alla moralitá pubblica e all’integrazione della stirpe». E’ con questa motivazione che nel biennio 1939-40, a leggi razziali emanate, più di trecento italiani omosessuali vennero mandati al confino. Si hanno tracce, grazie ad accurati studi portati avanti da ricercatori particolarmente sensibili, di ben tre salernitani - Peppenella, Mimì a’ tabbaccar e Vincenzo, personaggi storici della Salerno di quegli anni - che furono esiliati alle isole Tremiti nello stesso periodo e lì rimasero per circa dieci mesi, fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale.

• Di quello che è stato definito "omocausto" si è parlato nel primo pomeriggio del Salerno Campania Pride; l’incontro che ha visto la presenza dello studioso romano Giafranco Goretti e dei membri dell’Anpi di Salerno ha, infatti, aperto ieri il Pride Village allestito nell’ex area Salid del parco urbano dell’Irno. Il villaggio dei diritti negati che fino al 26 maggio ospiterá incontri, dibattiti, mostre, concerti e spettacoli. In serata c’è poi stato il confronto sulla legge 40, sulla fecondazione assistita e sul diritto all’omogenitorialitá. Ospite Filomena Gallo, segretario dell’associazione "Luca Coscioni" che ha sottolineato come in Italia ci sia la «necessitá di un ampliamento dei diritti che dia la possibilitá a quelle persone che non possono avere figli di procreare quando si vuole e con chi si vuole con il fine di costituire quelle formazioni sociali garantite dalla Costituzione». La manifestazione è partita, però, non solo all’insegna del confronto ma anche del controllo: al Pride Village, anche carabinieri, vigili urbani e agenti della Digos. L’evento ha comunque raccolto grandi consensi e diverse adesioni anche politiche. I più visibili, presenti con un loro gazebo, sono stati i Giovani democratici che in una nota, a firma della segretaria regionale Antonella Pepe e di Vincenzo Pedace, segretario provinciale, hanno detto che si tratta di «occasione per affermare con forza i valori della nostra Costituzione e la necessitá di tracciare ancora la strada verso la piena affermazione dei diritti civili e di cittadinanza».

• Questa mattina, alle ore 11, è prevista l’inaugurazione ufficiale del Pride Village, madrina d’eccezione sará Platinette. Subito dopo ci sará il taglio del nastro delle quattro mostre permanenti allestite nella zona dell’ex fornace: "Trent’anni di storia dei movimenti Lgbt attraverso i manifesti", realizzata e allestita da Ottavia Voza, "Three Legged Race" di Susan Kempster per Borderline Danza, "MoreLess" di Grazia Meo Colombo e "Dal mito alla realtáÉla rappresentazione dell’esperienza transessuale nella storia e nella cultura" a cura di Porpora Marcasciano. Alle ore 17 l’onorevole Paola Concia (Pd), presenterá il suo libro "La vera storia dei miei capelli bianchi" mentre alle 18 è previsto il convegno sui "Trent’anni di storia del movimento Lgbt" con il presidente nazionale dell’Arcigay Paolo Patanè, Porpora Marcasciano, l’onorevole Franco Grillini. In serata il dj set di Eddy Palescandolo.

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